LA STORIA
Cucciolo rapito e seviziato
Da Varese la denuncia per la scomparsa, poi l'orribile verità: Marinella era stata gettata nel Villoresi con una pietra al collo
L’hanno chiamata Marinella. È una cagnolina di pochi mesi. Uccisa. Con una pietra legata al collo. Gettata nel canale Villoresi, tra Paderno Dugnano e Limbiate. Una cagnolina che apparteneva a una donna di Varese. Una signora che aveva sporto denuncia giorni fa per la scomparsa dell’animale, e che qualche giorno dopo ha scoperto la terribile verità. Il suo cane ucciso con una esecuzione, viene da dire “di stampo mafioso”. A sollevare il velo sulla vicenda è la Lega nazionale per la difesa del cane che ha una sezione anche a Varese, seguita dall’attivista Alessandra Calafa. La notizia dell’accaduto è stata rilanciata anche dal sito del giornale online Nuova Brianza. La vicenda ha avuto un’eco spaventosa e subito sul web sono corse notizie e attestati di affetto per il povero cane. È nato un gruppo fb grazie a una volontaria limbiatese che ha seguito il caso sin dall’inizio. Così la Lega per la difesa del cane e il gruppo di attivisti hanno deciso di manifestare contro ogni forma di violenza sugli animali e ricordare la povera Marinella. Si è vociferato di un ricatto, dietro l’uccisione del cane, ma secondo notizie non confermate sembra che le indagini stiano prendendo un’altra direzione. C’è stata una vera e propria mobilitazione, non solo online. Al punto che da Varese, sabato, partirà un gruppo di animalisti per partecipare alla fiaccolata in programma a Limbiate alla quale hanno dato adesione anche le massime cariche istituzionali cittadine, oltre a rappresentanti del comune di Paderno. La manifestazione avverrà in contemporanea quella organizzata a Gravina di Puglia per ricordare Anna e Frank, i cani randagi utilizzati come bersaglio vivente per tiri con un’arma da fuoco.
Crudeltà infinite sugli animali, senza “confini”. Solo pochi giorni fa, ad Albizzate, un Labrador e un San Bernardo erano stati rapiti da un giardino e poi uccisi. Sono stati trovati morti sui binari della ferrovia.
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