AZIONE ARTISTICA
«12 Pesci» raccontano l’Europa
«Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle». A questo passaggio dell’Apocalisse si è ispirato Alex Sala per l’azione artistica «12 Pesci», su testo di Sonia Patrizia Catena organizzata da Claudia Canavesi e Associazione Baco.
Così Sala spiega la sua performance: «12. Il cerchio si apre. Dodici pesci sono posti dinanzi a noi, giacciono inerti sul pavimento. Morti, sono strofinati con violenza sul cotto brunito, una gestualità incessante invade il nostro sguardo: sinistra, centro, destra, sinistra, centro, destra. I pesci perdono la loro forma, la carne bianca si riduce in poltiglia mescolandosi alla pavimentazione porosa, l’identità si frantuma e impregna la superficie macchiandola».
In questo contesto l’artista, vestito di bianco, si sporca e si contamina, integrandosi nell’opera stessa con una gestualità ripetuta, un’azione che non può essere cementificata o cancellata, ma che si imprime nella nostra memoria attraverso i sensi, quello dell’olfatto, ma soprattutto della vista, all’interno di un rito catartico collettivo. La performance va oltre il semplice strofinio dei pesci, l’artista si addentra in un discorso denso di significati esoterici e simbolici, altresì sociali.
Ma chi sono questi 12 pesci schiacciati da Sala? Allegoria dell’eucarestia e simbolo di riconoscimento fra cristiani, qui rappresentano i popoli europei, diversi ma al contempo resi uguali e omogenei dalla conformità delle norme, delle regole che appiattiscono senza accogliere i tratti di ognuno. Se le dodici stelle della bandiera racchiudono l’idea di legame e di perfezione, l’Europa finora ha mancato la sfida, quella di unire nella diversità.
Dice ancora Sala: «Per contrastare i populismi, i buonismi, i confini e le finte aperture programmate, necessita resistere con le proprie peculiarità, restando uniti; perché separati vorrebbe dire essere sconfitti uno dopo l’altro».
«12 Pesci» - Mercoledì 28 giugno alle 18 nella ex chiesa di san Rocco a Carnago, corso Italia, ingresso libero.
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