L’ANNUNCIO
«A 91 anni voglio fare il senatore»
Il ritorno del marchio Dc stimola Gian Pietro Rossi, già a Palazzo Madama e sette volte sindaco: «Alla mia età, o muoio o mi candido»
«Ho sempre detto che il giorno che avessi rivisto lo scudo crociato della Democrazia Cristiana sulla scheda elettorale, avrei anche potuto morire». L’altro giorno la riapparizione c’è stata, con la presentazione del logo di Noi con l’Italia, congregazione di partiti di centro. E all’improvviso Gian Pietro Rossi ha cambiato idea: «No, non muoio più. Alla soglia dei 91 anni preferisco candidarmi al parlamento, anche perché Roma mi manca troppo e, sinceramente, mi sa che anche uno come me manchi a Roma».
Insomma, il già sette volte sindaco, a più riprese senatore, negli ultimi anni voce nobile e spesso critica delle cose cittadine con il simbolo dei suoi Indipendenti di Centro (per cui è stato pure consigliere comunale nella scorsa consiliatrura), ha una voglia matta di ricandidarsi: «L’ho già detto negli incontri che abbiamo fatto, l’ho chiesto al referente territoriale Raffaele Cattaneo, per me questa ricomparsa della Dc è come vedere risorgere il Messia, ho una voglia matta di misurarmi al voto e sono certo di potercela fare. La mia disponibilità c’è tutta, credo che non si lasceranno sfuggire l’occasione di mettermi alla prova, dopo che per anni abbiamo atteso che il vero centro nascosto in mille partitini-cespugli trovasse una vera casa».
Oltretutto, alla sua veneranda età, Rossi ha anche messo da parte ogni scrupolo di umiltà: «Ci fosse qui ancora la mia Renata, mi tirerebbe uno scappellotto da farmi saltare le orecchie per quello che sto per dire», aggiunge. «Però io sono certo di una cosa, ovvero che non solo Noi con l’Italia, ma l’intera coalizione di centrodestra se vuol vincere in un collegio come quello di Busto ha bisogno di un tipo con la mia esperienza». Di più, Rossi ha un bel po’ di pretese: «Sinceramente più che finire nei listini proporzionali, vorrei poter battagliare in un collegio uninominale, faccia a faccia, senza nessun timore. Sempre per essere immodesto, dico che sinceramente ne vedo molto pochi di personaggi in grado di battermi in un confronto su temi di visione nazionale e territoriale. Non so se sia un bene, ma questa è la verità».
E allora Rossi l’intramontabile già si prepara a una nuova campagna elettorale con vista su Palazzo Madama: «Respiro l’anima della vecchia Dc, i suoi valori, la capacità di mediazione e la politica che sa disegnare scenari nuovi. Erano anni che attendevo questo momento, che ci fosse l’apparizione. Mi sembra di essere tornato un ragazzino». Che, appunto, non teme di sognare oltre il pensabile.
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