LA MANIFESTAZIONE
A Expo sfila la "meglio gioventù"
Giovani agricoltori, pescatori e artigiani da tutto il Mondo invitati da Slow Food, protagonisti sul Decumano
Sono arrivati dal Kenya e dal Canada, dal Perù e dalla Germania. Gli uruguaiani hanno ballato coi francesi, i thailandesi con gli ecuadoregni. Erano 2.500 gli agricoltori, pescatori e artigiani sotto i 40 anni, giunti da 120 Paesi a Expo, ospiti nelle case dei milanesi per l'incontro Terra Madre Giovani.
Martedì 6 ottobre il grande evento voluto da Slow Food si è chiuso con una sfilata lungo il Decumano, tra la folla di visitatori incuriositi dai cartelli con disegnati forconi e trattori e dallo slogan We feed the planet, Noi nutriamo il pianeta, gridato con energia.
“Siete le nazioni unite dei giovani contadini e siete più nel futuro voi di quanti fanno politica - ha detto loro Carlo Petrini, promotore dell'evento -. Abbiamo costruito un'idea: oggi ha le gambe e i cuori di una nuova generazione. Allargate la rete di Terra Madre negli angoli del mondo in cui vivete”.
Il ministro all'Agricoltura Maurizio Martina li ha incoraggiati: “Ciascuno può cambiare le cose, per nutrire il pianeta con equilibrio”. Dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni l'invito a “dare contributi per riconciliare la madre Terra con l'umanità”.
Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che ha accolto alcuni delegati a casa sua, come tanti concittadini, ha parlato di “reale eredità immateriale di Expo”: “Milano dice arrivederci alla meglio gioventù. Tornate a trovarci, raccontate altre esperienze sui campi e nel mare. Milano, città internazionale e inclusiva, vi ha accolto a braccia aperte e conta molto sui giovani. Presto i sindaci delle grandi città del mondo si riuniranno per definire impegni praticabili contro sprechi e ingiustizie: a voi essere protagonisti di questa storia tutta da vivere”.
Da Giuseppe Sala, commissario unico di Expo, un abbraccio caloroso: “Abbiamo vissuto qui tanti incontri in sei mesi, ci mancava chi vive sul nostro tema nutrire il pianeta. Voi dimostrate che esiste un modo di interpretare la vita che prescinde dalla mentalità dominante, la vostra lezione di vita è preziosa: portate l’esperienza vissuta qui dove voi vivete e testimoniatela”.
Quindi il pensiero al regista Ermanno Olmi che per Expo vedeva bene come simbolo una mela verde: “La pensava umile, sana, veritiera. Oggi, attraverso voi, vedo questa mela verde imporre la sua presenza ai milioni di persone che hanno visitato Expo”.
L’eredità degli incontri di Milano è raccolta nella Lettera al mondo, manifesto che riunisce le idee dei giovani delegati di tutto il mondo. Su www.feedingtheplanet.atavist.com si possono trovare storie, volti, testimonianze di scelte sostenibili per garantire cibo a tutti.
Altri servizi sulla Prealpina di mercoledì 7 ottobre.
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