DELOCALIZZAZIONI
A luglio le ultime demolizioni
Cento edifici saranno abbattuti, ma sik spera di convincere anche gli ultimi irriducibili
Le demolizioni inizieranno a luglio e riguarderanno 104 immobili delocalizzati sparsi tra Somma Lombardo (frazione Case Nuove), Ferno e Lonate Pozzolo. Ma la Regione Lombardia, che l’altra mattina ha convocato a Milano i responsabili tecnici e politici dei tre Comuni per l’ennesima riunione operativa propedeutica all’incontro con l’assessore Viviana Beccalossi (Territorio) previsto entro la fine del mese, spera ancora nelle prossime settimane di riuscire ad aumentare il numero degli edifici da radere al suolo. Come? Semplicemente tentando di convincere chi non ha ancora lasciato la propria abitazione a farlo, ovvero coloro che hanno deciso di restare anche quando la residenza attorno alla recinzione di Malpensa non venne più considerata compatibile con il rumore generato dagli aerei in decollo.
L’offerta oggi non riguarda più tutti indistintamente, ma soltanto chi vive in immobili con più nuclei abitativi all’interno. Esempio banale può essere quello di un condominio da dieci appartamenti in cui nove famiglie hanno deciso di andarsene con l’avvento di Malpensa 2000, approfittando della doppia offerta economica messa a disposizione nel 2001 e nel 2007 dalla Regione, mentre uno solo ha deciso di restare. Di conseguenza, il palazzo non si può abbattere, ma il degrado resta, nonché il rischio di occupazioni abusive. In questi casi, rende noto il sindaco sommese Stefano Bellaria di ritorno da Milano, verrà proposto a quell’unico inquilino di trasferirsi dalla sua proprietà inserita in fascia B (zona in cui è bandita la residenza) a un altro immobile in fascia A. Nel caso di Case Nuove, potrebbe trattarsi di un trasloco di poche centinaia di metri, in quanto una parte della frazione - quella più lontana dall’aeroporto - risulta ancora abitabile.
Non è una operazione semplice, ma secondo Bellaria è importante provarci: «Avremmo a disposizione lotti omogenei e più grandi da riconvertire». Dunque, più facili da proporre agli investitori che vorranno insediarsi attorno all’aeroporto.
Di futuro l’altra mattina non si è discusso, ma la Regione si aspetta dai tre Comuni una proposta progettuale concreta, se condivisa ancora meglio. Le tre amministrazioni da mesi si stanno parlando e in linea di massima avrebbero già ipotizzato di destinare Case Nuove per insediamenti di terziario avanzato, Lonate per il settore industriale, mentre le aree di Ferno verrebbero riqualificate a verde. Una decisione finale dovrebbe comunque arrivare entro dicembre, quando terminerà anche la seconda fase di demolizioni in partenza a luglio.
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