L’INTERROGATORIO
«È stato solo un equivoco»
Parla il rapinatore della gelateria Peccato di Gola: volevo comprare le sigarette
«Non volevo rapinare nessuno, sono entrato per comprare le sigarette e poi c’è stato un fraintendimento»: si è giustificato così l’albanese che giovedì 17 agosto è stato arrestato per l’aggressione al gelataio di San Rocco.
L’uomo - difeso dall’avvocato Amanda Gugliotta - la mattina di ieri, lunedì 21 agosto, è comparso davanti al gip Patrizia Nobile con le accuse di rapina e lesioni, ma lui parla di un malinteso.
«Io non volevo rubare, i soldi che mi hanno trovato addosso erano i miei, quelli con cui intendevo pagare le sigarette».
E allora perché saltare addosso al commerciante e ferirlo con il coltello che aveva in tasca?
Stando a quel poco che è trapelato dall’interrogatorio, sembra che molto dell’equivoco dipenderebbe dall’abuso di stupefacenti di cui avrebbe fatto l’albanese.
E secondo la sua ricostruzione, sarebbe stato aggredito dal titolare del Peccato di Gola e le coltellate sarebbero la reazione all’attacco.
Eventuali conferme o smentite potrebbero arrivare dalla visione di eventuali filmati di videosorveglianza.
Nel frattempo l’avvocato Gugliotta ha chiesto una misura meno afflittiva rispetto al carcere, il gip dovrà deciderre entro oggi, martedì 22 agosto.
Secondo carabinieri della stazione di Somma e pubblico ministero Maria Cristina Ria, il trentacinquenne sarebbe entrato sì per comprarsi le sigarette.
Ma mentre il gelataio sessantenne era girato di spalle per prendergli il pacchetto, l’uomo avrebbe notato il cassetto dei contanti aperto e si sarebbe fiondato per portare via le circa 200 euro che facevano capolino. L’esercente avrebbe però reagito, provando a difendere l’incasso dalle m ani del ladro e quindi scacciando via l’albanese.E ricevendo in cambio coltellate.
Articolo sulla Prealpina di martedì 22 agosto.
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