SACRO MONTE
«Abbattiamo l’ecomostro»
Il Comune eliminerà il traliccio lungo la Via Sacra. «Area da tutelare»
L’ecomostro lungo la Via Sacra sarà abbattuto. Il traliccio non deturperà più la vista al Sacro Monte, nel sito Unesco, vicino al ristornate Montorfano, poco dopo la quattordicesima cappella e prima del Mosè. A decretare l’intervento è stata la giunta di Davide Galimberti che ha posto la parola fine a una diatriba lunga una decina d’anni. Non si può più attendere, bisogna restituire al luogo sacro la sua immagine cancellando quel traliccio, a supporto di un impianto radiofonico. Dunque a intervenire sarà il Comune (che poi potrà rifarsi sul responsabile dell’abuso/proprietario del manufatto). Una questione complicata, dicevamo, e per questo di non semplice soluzione, che si è protratta negli anni. Ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, ingiunzioni (disattese) all’abbattimento, un braccio di ferro che non avrebbe portato a nulla. Così l’amministrazione di centrosinistra ha deciso di provvedere: non interessa acquisire l’area ma procedere, eliminare quel mostro in ferro e ripristinare l’area. Per prima cosa va detto che il ristorante Montorfano, sul cui terreno sorge il manufatto, non ha nulla a che fare con la vicenda e che la responsabilità dell’abuso è di una società collegata a una radio privata. Un traliccio con antenne realizzato in una zona davvero infelice, vista l’importanza storica e artistica.
L’area è accanto a un immobile compreso nel Parco Regionale del Campo dei Fiori che ricade negli ambiti Unesco (Buffer Zone), Rete Unica 2000 - Siti di interesse comunitario, Rete Ecologica Campo dei Fiori-Ticino, nonché in zona soggetta a vincolo idrogeologico. La giunta ha deciso di provvedere d’ufficio alla demolizione e al “ripristino dello stato dei luoghi secondo norme di legge”, “Resta fermo (...) il potere-dovere dell’amministrazione di procedere alla demolizione dell’opera abusiva attraverso l’intervento sostitutivo, dovendosi evitare che la permanenza in un luogo particolarmente sensibile di tale manufatto, privo di ogni assenso edilizio e paesaggistico, ed in evidente contrasto con i criteri di tutela dei vincoli (...), determini una concreta e rilevante incisione degli interessi pubblici che si correlano alla particolare natura del sito, che è altresì meta di frequentazione turistica e religiosa”.
E l’amministrazione comunale sta lavorando per giungere alla soluzione e dunque alla rimozione di un altro ecomostro, nel cuore della città, il traliccio Telecom accanto al battistero. La giunta è all’opera per riuscire a “smaltire” il traliccio di proprietà di Telecom Italia che deturpa lo skyline del centro, così vicino al campanile di San Vittore. Sulla questione in gennaio è stata presentata una interrogazione da Mauro Gregori, consigliere comunale di maggioranza.
Alcuni anni fa, nel 2013, la giunta Fontana aveva fatto rimuovere il megaripetitore radio che sorgeva all’interno dell’ex pizzeria alla prima cappella, 24 metri di altezza e 50 quintali di peso, che era stato posizionato negli anni Ottanta e utilizzato come ripetitore radio.
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