LA SPARATORIA
"Abbiamo fatto il nostro dovere"
Parla il carabiniere ferito da William Trunfio. Attestati di solidarietà dalla politica e dalla società civile. La Procura ha interrogato l'altro militare che ha esploso il colpo di pistola fatale al pregiudicato: si attende una decisione
«Ho la consapevolezza che l’altra notte abbiamo compiuto il nostro dovere, diversamente non avremmo potuto fare»: è provato dall’esperienza vissuta in via Pietro Micca l’altra notte, il carabiniere investito da William Trunfio mentre cercava di bloccarne la fuga. Lui sa cosa significhi trovarsi faccia a faccia con la morte e se è sopravvissuto forse lo deve anche al collega, che sparando quel colpo letale ha impedito al trentanovenne di innestare la retromarcia e quindi di schiacciargli la testa sotto le ruote. Ora però sarà la Procura a doversi esprimere sull’operato del carabiniere che ha esploso il colpo fatale al pregiudicato. Fino al tardo pomeriggio di mercoledì il procuratore capo Gianluigi Fontana e il pubblico ministero Rosaria Stagnaro - che l’hanno interrogato subito dopo la tragedia - non avevano aperto alcun fascicolo, ma nell’arco della giornata l’intenzione era quella di rileggere tutti gli atti con estrema attenzione e decidere entro sera come procedere.
«Bisogna far sentire alle forze dell’ordine, ai carabinieri in questo caso, il calore umano e il sostegno della popolazione»: questo il senso profondo della visita del consigliere regionale di Forza Italia Luca Marsico al carabiniere ricoverato in ospedale. Marsico - che l’Arma ce l’ha nel suo dna - nel pomeriggio di mercoledì si è recato nel reparto dell’ospedale bustese dove il militare è stato operato e ha trovato «un carabiniere con un ottimo morale, lo sguardo fiero e in buone condizioni generali di salute, un uomo che ha la piena consapevolezza di aver compiuto fino in fondo il proprio dovere nell’azione che lo ha visto ferito dai comportamenti del pregiudicato».
Il consigliere ha un obiettivo: sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che gli uomini in divisa corrono per tutelare la collettività. «Ho sentito il dovere di venire a visitare il ferito per senso d’appartenenza all’Arma portando, altresì il saluto, la solidarietà e la vicinanza del Consiglio regionale della Lombardia. Mi permetto, sulla scorta di questo evento, di lanciare un appello per far sentire la vicinanza alle forze dell’ordine di tutti noi cittadini. Uomini e donne che ogni giorno mettono a repentaglio le loro vite per garantire la sicurezza delle nostre città e territori».
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