IL CASO
Accam, protesta dei lavoratori-rifiuti
Sit-in dei dipendenti vestiti da “sacco” all’esterno dell’assemblea dei soci. «Così ci lascerete in mezzo alla strada»
Mentre l’assemblea dei soci di Accam sta decidendo il futuro dell’inceneritore (i sindaci dei ventisette comuni aderenti riuniti nel municipio di Busto Arsizio) un numero quasi uguale (una ventina abbondante) di lavoratori dell’azienda protestavano fuori dall’aula dell’assemblea vestendosi da sacchi spazzatura. «... (nome di battesimo), comune di ..., >iosonoACCAM», il cartello appeso al collo di ognuno dei manifestanti, corredato da una foto di vita familiare e di serenità. Quella stessa serenità che i dipendenti dell’inceneritore temono di perdere in un futuro non tanto lontano. Il problema, per i lavoratori, è che molto probabilmente i sindaci voteranno di tenere aperto Accam fino al 2021, ma senza costruire l’impianto dell’umido previsto in un primo tempo, che avrebbe garantito anche la salvezza dei loro posti di lavoro. Dopo il sit-in degli “uomini-spazzatura”, c’è stato anche un blitz in aula: «Così ci lascerete in mezzo alla strada».
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