LA SENTENZA
Accam sconfitta in tribunale
Conti bloccati e pignoramento del fornitore. L’azienda dell’inceneritore annuncia ricorso
La sentenza del Tribunale di Busto è arrivata come un fulmine a ciel sereno. E, ancor peggio, Accam si è ritrovata all’istante con tutti i conti correnti bloccati, perché pignorati dal fornitore che - una volta vinta la causa - ha subito proceduto a “fermare” le risorse a disposizione dell’azienda che gestisce i rifiuti e pure i crediti che essa esige da Comuni e ditte che collaborano nel funzionamento del termovalorizzatore. Un colpo di scena clamoroso e preoccupante perché in un attimo la Spa si è trovata senza possibilità di spesa immediata, quindi di pagare gli altri fornitori e pure i dipendenti. «Ma abbiamo già preparato non solo l’appello al verdetto che ritengo assai fondato» spiega la presidente Laura Bordonaro.
La storia risale al 2012, quando Accam iniziò un contenzioso con la Comef srl per una serie di lavori sull’impianto (in particolare la fornitura e posa del generatore di vapore) che, a detta della realtà borsanese, avevano creato problemi importanti nel funzionamento dei forni, al punto da richiedere interventi ulteriori di riparazione. Da qui un braccio di ferro («benché l’azienda abbia pagato tutto ciò che era in contratto») presto sfociato in una sfida legale che è giunta a compimento. Per il giudice a Comef spettano quasi un milione e 200mila euro, controbilanciati in parte (ovvero per 733mila euro) da un debito verso l’azienda. A quel punto il privato ha avviato ingiunzione e pignoramento, relativo alla cifra che deve ricevere, maggiorato dagli interessi, concretizzatosi in un blocco di conti e crediti che supera i tre milioni.
Servizio completo sulla Prealpina del 19 maggio
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