L’INTERVENTO
Addio a Cascina Adele
«Scomparsa una delle ultime testimonianze della nostra storia»
Nel caotico paesaggio periurbano che si attraversa spostandosi da Gallarate a Busto, sulla destra del Sempione, di fronte all’ex deposito dell’aeronautica, si trova da qualche giorno un nuovo vuoto. Il vuoto ha preso il posto di un edificio il cui destino era segnato da molti anni ma che, con la sua discreta dignità, aveva resistito all’abbandono e al degrado. Era un edificio con la caratteristica pianta a “C”, un po’ arretrato e disallineato rispetto alla strada, con un vialetto che conduceva all’arco di accesso. Sul suo fronte opposto, aperto su un raro avanzo di spazio agricolo, erano riconoscibili le parti rustiche nelle ali, con funzione produttiva, e le parti residenziali.
L’edificio, già nel Cessato Catasto Lombardo Veneto di metà 800, era rappresentato con il nome di Cascina Adele e costituiva un esempio significativo di quella tipologia edilizia che caratterizzava il paesaggio rurale del nostro territorio. Certamente, data la posizione geografica e le caratteristiche dei suoli del gallaratese, le cascine non hanno mai avuto lo sviluppo e l’importanza che sono ancora intuibili dalle tracce lasciate in altre zone. A metà 800, comunque, a Gallarate esistevano ben 65 cascine che punteggiavano il territorio, ancora eminentemente agricolo e suddiviso perlopiù in piccole proprietà. Si trattava quindi di componenti fondamentali del paesaggio, che è andato mutando rapidamente nei decenni successivi, dei quali rimane memoria nel nome di qualche via
Con la demolizione della Cascina Adele è andata perduta una delle ultime testimonianze, certamente la meglio conservata, di quel passato agricolo che è stato parte determinante della storia e dello sviluppo della città in cui viviamo.
Forse abbiamo perso una buona occasione per conservare un tassello della nostra storia, forse abbiamo tutti perso qualcosa. Certamente eventi come questo sottolineano l’importanza di ripensare, in maniera più efficace, alle modalità di gestione delle trasformazioni del paesaggio urbano.
*Presidente della Società Gallaratese per gli Studi Patri
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