LA TRAGEDIA
«Adorava noi e i suoi amici»
Davide Macchi, il motociclista morto sabato, abitava nella frazione di Oltrona al Lago. Lo strazio dei familiari
C’è un’immagine che può caratterizzare la figura di Davide Macchi, il trentaduenne che ha perso la vita sabato scorso in sella alla sua Suzuki GSX sulla strada che costeggia il lago di Lugano tra l’abitato di Brusimpiano e quello di Lavena Ponte Tresa: quella di lui, che piange da solo sotto le lenzuola, preoccupato per un semplice malanno del nipotino Gioele. Sembrava impossibile ad un occhio poco attento che sotto la sua scorza introversa ci fosse un cuore così sensibile. Eppure era così: ufficialmente burbero, invece, attentissimo alle sfumature nel volto degli amici e dei suoi cari che potessero rivelare un disagio. In particolare con il piccolo che adorava: «L’intesa tra loro - afferma la cognata Marianna - è difficilmente spiegabile a parole, talmente era intensa e affettuosa. Per lui stravedeva».
È il momento del dolore troppo grande che lascia posto al silenzio in casa Macchi a Oltrona al Lago. Ed è salutare lasciarsi andare ai ricordi, consapevoli, anche se increduli, che “Davidone”, come era chiamato affettuosamente in famiglia, se n’è andato schiantandosi contro un muretto di cemento, lasciando sola la mamma Carmela, già vedova, e il fratello Andrea con la sua famiglia. E i tanti parenti a cui era molto affezionato. «Ho davanti agli occhi i suoi splendidi occhi azzurri - spiega la zia Angela - e la sua bontà». La moto era la sua passione, nonostante inizialmente avesse trovato contrari tutti i famigliari, considerata la sua pericolosità», aggiunge il fratello.
Questa sera verrà recitato il rosario alle ore 20.30 nella chiesa parrocchiale di Oltrona al Lago. La data delle esequie non è ancora stata comunicata. «Noi - conclude la cugina - siamo qua ad aspettare che torni dal suo giro in moto, talmente è impossibile accettare quello che è successo».
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