I CONTROLLI
“Affittacamere” fuorilegge
Via ai controlli nei B&B: in pochi giorni scoperte tre strutture non in regola
Invece degli alberghi o dei B&B regolarmente registrati, camere nelle quali dormire all’interno di ville o appartamenti dove non vi è alcuna indicazione all’esterno, nessun cartello.
Già questo segnale dovrebbe fare sorgere la domanda: perché non c’è scritto nulla all’esterno e alle pareti non è appeso alcun permesso?
Eppure moltissimi villeggianti non si pongono il benché minimo interrogativo. Si collegano a internet, entrano in uno dei tanti portali che pubblicizzano B&B e camere in affitto e attratti da pubblicità e recensioni, prenotano.
L’abitudine e la certezza che vi siano molti cittadini che affittano “in nero” ha portato alle proteste delle associazioni di categoria, all’interessamento della giunta Galimberti al caso, alle disposizioni date alla polizia locale, di eseguire una serie di controlli.
Sui siti, per esempio, è registrato un numero ingente di bed & breakfast che non può corrispondere, secondo la polizia locale, al reale numero di chi lavora con tutte le carte in regola.
«In pochi giorni abbiamo scoperto tre strutture non in regola», dice il comandante della polizia locale, Emiliano Bezzon.
«Ciò non significa ovviamente che tutte lo siano, ma che qualcuno che non ha un vero B&B ma semplicemente affitta senza avere requisiti e permessi necessari, pubblicizza la sua attività come se fosse a norma con i permessi».
Sono fioccate multe per quattromila euro per ciascun “albergatore” di strutture fuorilegge e inoltre i gestori si sono aggiudicati la segnalazione alla guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate.
I controlli sono stati eseguiti dagli agenti in borghese (sotto le direttive del commissario capo Matteo Ferrario) che hanno finto di essere alla ricerca di un alloggio per uno o due giorni.
Dopo che i gestori hanno aperto e hanno fatto accomodare chi ha chiesto un alloggio, ecco che gli agenti si sono qualificano e hanno svolto anche una attività ispettiva.
La polizia locale interviene per gli aspetti collegati alle autorizzazioni comunali.
Le attività ricettive sono normate da una legge regionale del 2015 che definisce la tipologia, cioè se si tratta di un albergo, di una pensione o di un altro tipo di struttura ricettiva.
L’assessore alle Attività commerciali Ivana Perusin è convinta che l’intervento della polizia locale alla ricerca di «distorsioni da correggere sia più che necessario e debba continuare nel tempo».
«Vi sono aspetti giuridici e amministrativi da salvaguardare e vi è una concorrenza che gli operatori di settori ci hanno richiesto a gran voce di fare rispettare - spiega l’assessore -. È giusto che chi opera sul nostro territorio in ambito alberghiero e di accoglienza, come qualsiasi altro operatore, lo faccia nel pieno rispetto delle regole».
Dice il vicesindaco e assessore alla polizia locale, Daniele Zanzi: «La polizia locale ha rafforzato anche l’aspetto dei controlli commerciali e amministrativi e finora siamo in linea con lo scorso anno, le infrazioni rilevate sia nei locali pubblici sia negli altri esercizi commerciali è circa a quota 400».
E ancora: «Il fenomeno ci è stato segnalato viene monitorato con attenzione - conclude Zanzi -, le regole vanno rispettate».
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