Afghanistan
Afghanistan, documenti rivelano: per soldati Usa guerra mai finita
Decine di scontri a fuoco, alcuni soldati salvi "per miracolo"
Washington, 10 mag. (askanews) - Sono finiti spesso sotto il fuoco dei nemici; hanno partecipato a molteplici conflitti a fuoco; talvolta sono sfuggiti alla morte solo per un "assoluto miracolo". A dispetto della conclusione ufficiale della missione di combattimento americana in Afghanistan, le truppe statunitensi nel Paese asiatico continuano ad essere coinvolte sul campo di battaglia. E' quanto emerge da documenti militari, declassificati di recente, che descrivono in particolare gli eventi accaduti la notte tra il 2 e il 3 ottobre scorsi, quando un aereo americano bombardò un ospedale di Medici senzsa frontiera a Kunduz, uccidendo 42 persone.
A fine aprile, il Pentagono aveva annunciato sanzioni amministrative e disciplinari per 16 militari americani, accusati di una serie di "errori" e "fallimenti". Ma un esame dettagliato delle centinaia di pagine del rapporto mostra anche l'intensità dei combattimenti compiuti dalle forze speciali statunitensi a Kunduz, mentre - almeno sulla carta - il contingente militare nel Paese dovrebbe avere esclusivi compiti di addestramento delle forze speciali afgane.
In uno dei rapporti figura il racconto di un soldato Usa sugli avvenimenti immediatamente successivi al bombardamento dell'ospedale di Msf. Il militare si era precisato nell'area per difendere un complesso governativo attaccato dai talebani. Gli spari, il lancio di granate e di proiettili di mortaio erano talmente intensi che alcuni edifici adiacenti sono letteralmente "scomparsi in una nuvola di fumo e polvere". E secondo la testimonianza di un altro soldato, la situazione era di assoluto caos", i combattimenti "a un livello molto diverso da quello già conosciuto dai più esperti" commandos americani sul posto. "Nessuno è rimasto ucciso o ferito, si è trattato di un miracolo assoluto", ha commentato.
E uno dei militari ha accusato la gerarchia militare degli Stati Uniti di aver lasciato le forze speciali a gestire la situazione in maniera improvvisata, senza rispondere alle loro richieste di istruzioni. Così, quando un distaccamento di forze speciali "ha chiesto di essere guidato sul suo livello di coinvolgimento nei combattimenti, non ha ricevuto alcuna risposta per 96 ore": "e questo è stato un enorme fallimento della leadership", ha detto una fonte.
E il portavoce del Pentagono, Peter Cook, ha confermato che le forze americane in Afghanistan "stanno compiendo una missione difficile, che può metterle in pericolo". Il generale John Nicholson, nuovo comandante delle forze americane e della Nato in Afghanistan, intanto, si appresta a fare delle "raccomandazioni" sull'evoluzione del dispositivo americano nel Paese. Secondo gli esperti, l'ufficiale potrebbe proporre di rallentare il ritiro del contingente Usa, che dovrebbe passare a 5.500 uomini nel gennaio 2017, contro gli attuali 10.000.
(fonte Afp)
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