L’EMERGENZA
Agenzie viaggio, è crisi
Richiesta ufficiale di aiuto alla Regione: il volume d’affari segna un calo del 20 per cento. In ballo ci sono migliaia di posti di lavoro
Quando si parla di stato di crisi, di solito si è abituati ad associarlo a un evento naturale oppure, al massimo, a un settore industriale o una fabbrica. Invece è quello che le agenzie turistiche hanno chiesto di instaurare alla Regione Lombardia: d’altronde gli ultimi dati sono inquietanti. Meno 20% del volume d’affari nell’ultimo trimestre del 2015. Già perché gli attentati di Parigi, la strage di turisti in spiaggia a Sousse e l’abbattimento dell’aereo in viaggio verso Sharm El Sheikh non hanno avuto solo un drammatico epilogo per il bilancio di vite umane. Ma hanno dato anche un colpo durissimo al turismo organizzato. I villaggi turistici della Tunisia e del Mar Rosso ora sono quasi cattedrali nel deserto, luoghi dove i tour operator italiani avevano investito tanto e dove le agenzie avevano trovato un rilancio. E ora? Se n’è parlato giovedì 18 nella sede di Confesercenti Varese al convegno organizzato dalla direttrice territoriale dell’associazione, Rosita De Fino, a cui hanno partecipato una quarantina di imprenditori, il cui titolo non lascia spazio ai giri di parole: “Lo stato di crisi del settore. Le agenzie varesine si incontrano”. E, a incontrarle c’era pure il presidente nazionale di Assoviaggi, Gianni Rebecchi. In ballo, nella sola Lombardia, ci sono 3.000 aziende e 8.000 lavoratori.
«Speriamo – afferma Roberta Bernasconi, responsabile di Assoviaggi Varese – che arrivino degli sgravi fiscali, per esempio sugli affitti. Già perché, anche nel Varesotto i viaggi in Tunisia sono praticamente azzerati, così come quelli in Mar Rosso. Si tratta di quel comparto di famiglie o coppie della classe media che, ora, preferiscono il weekend in Liguria, prenotandolo magari online o direttamente con la struttura ricettiva».
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