LA DENUNCIA
"Aggredito da un vigile"
Gestore di rivendita di frutta e verdura racconta di essere stato picchiato dopo aver chiesto agli agenti di far spostare le auto che ostacolavano la sua attività. Ma secondo la polizia locale le cose sono andate molto diversamente
«Mi sono fatto avanti educatamente. Ho chiesto se, per favore, potessero far fermare le macchine più avanti, in modo da lasciare libero il passaggio per i miei clienti. La risposta è stata “Tu te ne devi fare una ragione”. Sono tornato con il telefonino in mano, per fare delle foto. Quell’uomo mi ha preso il cellulare e mi ha colpito: mi sono beccato una gomitata sul naso e sulla fronte. Ho barcollato e ho perso i sensi, cadendo a terra».
Salvatore Madonia parla di un’aggressione subita la sera dell’8 luglio scorso. A colpirlo al viso sarebbe stato un agente della polizia locale di Busto Arsizio. Così racconta il gestore della rivendita di angurie e di frutta e verdura alla rotatoria vicino all’Autolaghi, lungo via Fagnano. Così ribadisce il suo legale, l’avvocato Simona Astesi di Samarate, pronta a consegnare alla procura bustese una denuncia-querela per lesioni e violenza privata con abuso di potere, con allegati video delle telecamere di sorveglianza, testimonianze dei presenti, referto medico e foto del volto segnato dal colpo subito.
«Il referto del Pronto soccorso parla di distacco dell’apice dell’osso del naso - racconta l’avvocato - Lui ha rifiutato il ricovero, ma gli hanno consigliato controlli da parte di specialisti».
Alle 21.30 dell’8 luglio, una pattuglia con tre agenti ha allestito un posto di blocco davanti all’esercizio commerciale, là dove un tempo sostava il camion carico di frutta. «La pattuglia era in posizione regolare ma i vigili fermavano le macchine di passaggio e controllavano gli automobilisti bloccando l’ingresso - racconta Madonia - Ho chiesto di far sostare le auto più avanti, per liberare il passaggio: i miei clienti non potevano né entrare né uscire. La risposta non è stata incoraggiante: è come se volessero dirmi che, per dispetto, non mi avrebbero fatto lavorare. Era evidente, perché fermavano più di un veicolo per volta».
Madonia è tornato nel locale, ha preso il telefono e ha scattato delle foto. «Volevo portarle al comandante, per evitare nuovi episodi - spiega - Quello spazio non è pubblico: appartiene a me e a un’altra persona. La finanza non si ferma lì e nemmeno i carabinieri». «Dal 2012 il mio cliente è in lotta con il Comune dopo le modifiche al Pgt, abbiamo fatto ricorso al Tar e attendiamo il procedimento - chiarisce Astesi - Tempo fa è stato denunciato da un agente per minacce ed è stato assolto con formula piena nel novembre 2014. Le telecamere non hanno ripreso l’aggressione, ma c’erano diverse persone presenti quella sera. Il ragazzo che lavora al chiosco ha sollevato le gambe di Madonia, caduto a terra, per farlo rinvenire. Poi lo ha riaccompagnato dentro, mentre lui barcollava. Mentre arrivava l’ambulanza, si è fermata anche una pattuglia della Polizia stradale». «Non è semplice accusare un vigile - dichiara Madonia - Ho paura che mi massacrino più di prima. Sono anni che mi martellano: mi hanno dato i permessi, poi me li hanno tolti; mi hanno assegnato multe per cose assurde, persino per la presenza di una formica all’aperto... Mi sento perseguitato. Ci sono sempre di mezzo i vigili, gli altri si comportanto da signori».
«Aspetto l’estate tutto l’anno per vedere più persone - termina lui - Io e mia moglie facciamo mille sacrifici e c’è chi ci ostacola. Inoltre, se parlo prendo una sberla a casa mia!».
Accuse pesanti, alle quali la polizia locale oppone una versione molto diversa: «Le cose secondo la pattuglia non sono andate come racconta Madonia, noi stiamo predisponentdo una notizia di reato da presentare in procura». Il comandante , Claudio Vegetti sta preparando una informativa per la magistratura segnalando che un agente del corpo bustese è stato ferito. «Siamo davanti a un agente ferito nell’espletamento del dovere, è una cosa ben diversa da quella raccontata dal gestore di quel punto vendita - chiarisce il comandante - Madonia può dire quello che vuole, non è nella mia indole replicare. Non aggiungo altro se non che le cose, l’8 luglio, sono andate diversamente».
© Riproduzione Riservata