IL CASO
Aiuti ai terremotati, solo 11 su 24
L’assemblea aderì all’unanimità, ma più della metà dei consiglieri si è dimenticata di girare il gettone di presenza
Era fine ottobre quando il Consiglio comunale bustocco votò entusiasta e unanime la proposta dell’Anci - l’Associazione nazionale Comuni Italiani - per prodursi in un atto solidale nei confronti delle popolazioni terremotate. Tutti, cioè consiglieri e membri della giunta, si impegnarono moralmente a versare una somma pari al gettone di presenza. Ma se per sindaco e assessori (che non prendono gettone) l’operazione poteva avvenire solo tramite conto corrente (quindi non c’è prova che sia stato fatto oppure no), per i consiglieri bastava chiedere di decurtare la somma dal rimborso.
Ebbene, a conti fatti, solo in 11 su 24 hanno presentato domanda per effettuare la donazione votata.
E tutti gli altri? Qualcuno certamente si sarà dimenticato. Qualcun altro era senz’altro convinto che l’operazione fosse automatica. E qualche altro ancora ribadisce di aver fatto privatamente il gesto, anzi in maniera ben superiore ai 32 euro e mezzo del gettone.
Fatto sta che il bilancio stilato dalla segreteria comunale certifica il versamento di 358 euro in favore degli sfollati del Centro Italia, in pratica meno della metà del potenziale calcolato sull’intera assemblea civica. Peraltro non si tratta di una novità, perché anche ai tempi del sisma all’Aquila successe una situazione molto simile. Gli smemorati (o, secondo altre versioni, i generosi ma in privato) popolano soprattutto i banchi del centrodestra: solo un leghista e un forzista - su undici eletti in totale - compaiono nel mini-elenco redatto dagli uffici e reso pubblico nelle scorse ore. Con un esito abbastanza impietoso.
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