LA CRISI
Alberghi vuoti: Expo vale zero
I dati allarmanti diffusi dai rappresentanti di categoria: diverse le strutture a rischio fallimento intorno all'aeroporto
«Expo per noi è zero e Malpensa è peggio. Nella zona continuano a fallire gli alberghi, ma nessuno sembra occuparsene». Il grido di dolore della categoria è espresso dal vicepresidente provinciale Frederick Venturi, presente alla riunione del comitato di Malpensa nella sala commissioni di Palazzo Borghi in via Verdi. Un’analisi impietosa, la sua, che fa il paio con quella di Gianni Scapellato, esperto nominato dal sindaco Edoardo Guenzani proprio per entrare nel merito dei problemi dell’aeroporto. I riscontri sono inquietanti. Da una parte si assiste al calo netto del traffico e del numero dei passeggeri, dall’altro c’è tutto l’indotto che soffre, che non riesce più a stare in piedi.
«Questo settore è stato distrutto», ha dichiarato senza peli sulla lingua Venturi. E’ vittima di una politica aeroportuale non proprio illuminata e del crollo delle aspettative che hanno riguardato tutto il territorio a partire dai primi anni del duemila ad oggi. Nemmeno la vetrina internazionale di Expo riesce a dare un po’ di ossigeno al mercato. Anzi. «A Milano le camere vengono date a un prezzo medio di 100 euro, mentre l’anno scorso il riferimento era di 92. Quindi significa che la domanda c’è. Noi, invece, siamo a 50 euro. Nonostante questo non ho visto alcun incremento in occasione di Expo». Inevitabili le conseguenze, riassunte da Venturi nel rischio di fallimento per diverse strutture e in stati di crisi ormai diffusi su tutto il territorio. Con quale aspettativa futura? «Se non cambia qualcosa, qui si va davvero a cancellare un intero settore». Tanto più che i recenti dati aeroportuali - di fronte al crollo dei passeggeri - testimoniano l’incremento del traffico cargo: «Ma questo non ci crea indotto», fa notare il vicepresidente.
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