LA MALAVITA
Alberi a difesa degli spacciatori
Create barriere per impedire alle forze dell’ordine di entrare nei boschi tra Uboldo e Origgio
Come a casa loro. Lascia sconcertati la determinazione con cui spacciatori e tossicodipendenti continuano a nascondersi nei boschi di Uboldo e Origgio malgrado i costanti controlli delle forze dell’ordine: carabinieri e polizia locale effettuano blitz e accertamenti continui, nei limiti di tempo e organico disponibili, eppure non si riesce ad arginare il fenomeno.
Sarà perché l’area boschiva fra i due comuni è molto ampia, per cui c’è possibilità di nascondersi ovunque, fatto sta che il traffico di stupefacenti da qui non si smuove.
Anzi, adesso gli spacciatori mettono in atto uno stratagemma per tardare i blitz antidroga: armati di machete, abbattono robinie e altri alberi ostruendo coi tronchi le stradine sterrate. Accade lungo la via provinciale per Cerro e in via Caduti della Liberazione a Uboldo, nonché nei punti d’accesso del bosco del Conte, in via Per Cantalupo a Origgio.
Gli spacciatori si sono difesi così nei giorni scorsi a Origgio; poi, quando le piante sono state rimosse, si sono spostati a Uboldo tagliando altri alberi.
A smantellare le barriere, quando non ci pensano gli agricoltori, è la Protezione civile.
Articolo sulla Prealpina di mercoledì 25 gennaio.
© Riproduzione Riservata