Immigrati
Alfano: sui migranti nessun commissario. I soldi? Dipendono da Mef
"Serve coordinamento. Fassino? Ho fatto io il suo nome a Renzi"
Roma, 26 set. (askanews) - Sulle politiche di accoglienza dei migranti in Italia "non c'è nessun commissariamento: le parole 'commissario' e 'cabina di regia' servono per creare in questa fase di campagna elettorale frizioni che non esistono. Con Renzi su questo argomento andiamo d'amore e d'accordo e non si litiga certo per una competenza che fa perdere voti". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a margine del seminario "Giurisdizione e protezione internazionale" organizzato al Csm.
"Io faccio il ministro dell'Interno - ha continuato - e non dispongo di caserme, dei piani di integrazione scolastica, delle questioni che riguardano l'integrazione sociale dei migranti e non controllo l'intelligence: c'è nel nostro Paese un frazionamento di competenze che rende necessario un coordinamento". Per quanto riguarda il ruolo di Piero Fassino, Alfano ha detto che "Fassino è un mio interlocutore come presidente dell'Anci, lo stimo molto ed è stato molto leale anche su questi temi: anzi, sono stato io a suggerire a Renzi per iscritto il suo nome come una persona che, finito il mestiere all'Anci, potrebbe svolgere un lavoro complementare a quello che ciascuno di noi sta facendo".
Il titolare del Viminale ha ammesso che "la mancanza di risorse" per l'accoglienza dei migranti, denunciata da molti Comuni italiani, "è vera: occorre rimpinguare risorse per pagare i nostri creditori, ma io non sono un centro autonomo di spesa. I soldi mi arrivano dal Mef, quando li darà pagheremo, sennò non posso pagare: noi - ha precisato - siamo solo un by-pass".
Tornando sul tema del commissariamento, Alfano ha concluso che "se questo è un meccanismo per aizzare questioni nel governo abbiamo sufficiente freddezza e professionalità per capire che questo è il giochino".
© Riproduzione Riservata