LA TRAGEDIA
Anna Serena ha lasciato un grande vuoto
Il dolore del vicario e della gente della comunità di San Fermo, di cui la donna rimasta uccisa domenica in Liguria era una delle colonne
I ragazzi e i bambini cantano, ballano e giocano.
Le attività dell’oratorio estivo non si fermano, se non per un momento di preghiera.
Ma quella di lunedì 26 a San Fermo non è stata una giornata normale.
Domenica un fine settimana con amici in Liguria si è portato via Anna Serena Pajetta, 67 anni, una donna molto amata nel quartiere, dove partecipava ed era il fulcro di tantissime attività, dalla segreteria dell’oratorio estivo al catechismo durante l’anno.
Dalla formazione dei gruppi familiari al consiglio pastorale.
Soprattutto, aveva intrecciato, come ricorda don Germano, «un sacco di belle relazioni».
Il vicario parrocchiale racconta, con un filo di voce, il suo tenero ricordo della signora Pajetta.
«A noi – sottolinea il sacerdote – offriva il suo tempo, portando le sue grandi capacità e, con il marito, si impegnava in tante realtà sociali della parrocchia e della città. Ha avuto una vita sempre impegnata, al servizio di tutti. Era una donna molto esigente e non ammetteva ipocrisie, seguendo solo cose autentiche, vere, come insegna il Vangelo».
E ieri sera, nella chiesa di Cristo Re, tantissime persone si sono ritrovate per recitare il Rosario ed esprimere una vicinanza commossa ai familiari.
«Era una persona – aggiunge ancora don Germano – pronta a camminare con tutti e sempre disponibile, senza preclusione alcuna. Anche le difficoltà erano da lei accettate con speranza e ottimismo».
L’affetto che Anna Serena ha seminato, sul terreno tracciato dal padre Rino, storico presidente del Molina, si è visto subito domenica pomeriggio, quando la notizia del tragico incidente ha raggiunto Varese.
«Era ben voluta da tutti – racconta il vicario parrocchiale della Comunità pastorale Beato Samuele Marzorati – e aveva un debole per i bambini, di cui era stata educatrice negli anni dell’impegno professionale e che non aveva mai più lasciato nemmeno dopo. La sua scomparsa apre un grande vuoto».
Poi il pensiero va al marito Giampaolo Martinelli il quale, per quei misteri che solo la fede sa spiegare, si trovava in Spagna per un pellegrinaggio sul cammino verso Santiago di Compostela.
«Per Giampaolo – osserva ancora don Germano – sarà sicuramente un colpo molto duro e, in un certo senso, posso dire che il fatto che lui si trovasse in pellegrinaggio è un messaggio per cui qualcuno ha voluto prepararlo alla perdita».
La data dei funerali non è ancora stata stabilita e neppure si hanno certezze sul rientro della salma, composta nell’obitorio dell’ospedale di Genova per gli inevitabili accertamenti medico-legali.
Servizio completo sulla Prealpina di martedì 27 giugno
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