LA NOVITÀ
Anthi e Busto: subito amore
Vasilantonaki già in palestra con le nuove compagne: «Ambiente particolare e che mi piace»
Questa calda estate di inizio settembre ha portato con sè una piacevole sorpresa per la Unet Yamamay che ha potuto accogliere con anticipo rispetto al previsto la prima delle sue nuove straniere. Anthi Vasilantonaki, la schiacciatrice greca campionessa d’Italia lo scorso anno con Conegliano, si è infatti aggregata alle farfalle già dall’allenamento di martedì pomeriggio dopo aver lasciato la propria nazionale a causa di un affaticamento muscolare.
«Sto bene - rassicura la giocatrice ateniese -. Non ho grossi problemi fisici ma ho preferito lavorare qui, per poterlo fare al meglio ed essere a posto per l’inizio della stagione». Coach Marco Mencarelli se la coccola con gli occhi, contento di avere a disposizione prima del previsto un tassello così importante nel puzzle biancorosso. «Entrambe le alternative sarebbero andate bene - precisa Vasilantonaki -. Mi avrebbe fatto piacere proseguire il lavoro con la mia nazionale, ma sono altrettanto felice di aver raggiunto l’Uyba in anticipo rispetto ai programmi: così posso già iniziare a conoscere le mie compagne».
La giovane età - vent’anni compiuti ad aprile - ed un braccio assai potente fanno di Vasilantonaki un elemento di grande interesse: la greca sarà chiamata a confermare quanto di buono fatto vedere a Conegliano, soprattutto nella finale scudetto contro Piacenza.
«Voglio giocare bene - dice con entusiasmo -. Abbiamo buone prospettive per il prossimo campionato; so che i tifosi qui a Busto sono molto importanti e voglio dare il meglio anche per loro».
Gli occhi verdi della schiacciatrice greca scrutano il PalaYamamay in ogni suo angolo, come a voler riportare alla mente alcuni ricordi. «Quando ho giocato qui a Busto con Conegliano i tifosi biancorossi mi avevano molto colpito per il calore del loro sostegno alla squadra - spiega la giovane atleta che ha un debole per il cioccolato -. Il palazzetto è molto bello e grande e ho sempre pensato che sarebbe stato fantastico giocare qui». Un sogno diventato ora realtà.
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