LA DECISIONE
Appalti: la Regione “assolve” Mantovani
Revocata dalla giunta Maroni la costituzione di parte civile al processo contro l’ex assessore
La giunta regionale guidata da Roberto Maroni, di cui fu vice a inizio della legislatura in corso (prima di essere travolto dallo scandalo giudiziario con tanto di carcerazione preventiva) fa a suo modo un “regalo” all’ex sindaco arconatese Mario Mantovani, oggi consigliere regionale di Forza Italia a Palazzo Pirelli.
È di lunedì 13 febbraio la notizia della delibera con la quale Regione Lombardia ha messo nero su bianco la propria rinuncia alla richiesta del risarcimento per i danni patrimoniali e di immagine all’ex senatore azzurro, sotto processo davanti alla quarta sezione del Tribunale penale di Milano per corruzione, concussione e turbativa d’asta.
La diretta conseguenza della delibera a firma dell’esecutivo regionale lombardo?
Alla prima udienza utile, e cioè nell’udienza di domani, mercoledì 15 febbraio, il legale di Palazzo Lombardia, l’avvocato nervianese Antonella Forloni, annuncerà la revoca della costituzione civile nei confronti di Mantovani.
Il ritiro della costituzione di parte civile, risultato della svolta garantista della giunta regionale (di fatto, solo nel caso di sentenze definitive di condanna, Palazzo Lombardia valuterà, caso per caso, se chiedere i danni avviando una causa), finisce tra l’altro per sanare un’evidente disparità di trattamento tra l’esponente politico di Forza Italia e l’ex collega, il leghista Massimo Garavaglia, l’assessore regionale all’Economia, che con Mantovani condivide l’accusa di turbativa d’asta per uno stesso episodio: nello specifico, il pm milanese Giovanni Polizzi sostiene che sia Mantovani sia Garavaglia avrebbero contribuito a favorire la Croce Azzurra Ticinia Onlus di Inveruno pilotando un appalto di oltre 11 milioni di euro relativo al servizio del trasporto dializzati.
Articolo sulla Prealpina di martedì 14 febbraio.
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