Apprendistato, ecco l’accordo a tre
Per Antonio Massafra, segretario provinciale della Uil, l’accordo sottoscritto un mese fa da Cisl, Confartigianato e Confcommercio «è carta straccia, una mela avvelenata che ci volevano offrire, rispetto a un accordo vero, interconfederale».
Umberto Colombo, segretario provinciale della Cgil, ci va più leggero ma definisce «l’accordo isolato come una convenzione inaccettabile, dove ci è stato presentato un testo tre giorni prima della firma e quindi, sostanzialmente, smentisco che sia stata avviata alcuna trattativa, ma abbiamo avuto solo qualche approccio informale».
Sono grossi come mele i sassolini che i due segretari generali si sono tolti martedì 8 marzo quando hanno presentato l’accordo regionale per l’apprendistato: un testo sottoscritto, stavolta da tutti e quindi pure da Cisl e Confartigianato Lombardia assieme a Cna, Casartigiani, Claai che erano rimasti fuori dalla firma del 2 febbraio, avvenute in viale Milano.
«In questo modo - ha aggiunto Massafra - l’accordo provinciale è stato superato. Abbiamo preferito la ragionevolezza alla fretta, anche perché il sindacato ha i suoi riti, i suoi tempi, ma perché vuole fare le cose per bene. Noi ci siamo arrivati un mese dopo».
Secondo i due sindacalisti, invece, l’accordo provinciale a tre aveva una serie di criticità: «Non coinvolgeva tutte le associazioni di rappresentanza - ha aggiunto Colombo - e quindi andava su una strada pericolosissima di divisione, anche nei confronti di un ente bilaterale che, durante la crisi, aveva permesso delle fondamentali integrazioni al reddito. In più si creava confusione fra i contratti nazionali collettivi dell’artigianato e del commercio, sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil e non separatamente.
Servizi sulla Prealpina di mercoledì 9 marzo.
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