IL CASO POLITICO
«Aprire all’opposizione? Giusto»
I consiglieri Pd stanno con il sindaco. «I dissidenti? Scaramucce»
Nel Partito democratico, ci si confronta, si litiga, qualcuno sbotta. Non è una novità. Accade anche a Varese dove, dopo anni vissuti compatti come un sol uomo sul fronte dell’opposizione, il centrosinistra ora governa il capoluogo. Finora il dibattito ha riguardato soprattutto i cosiddetti dissidenti: su tutti Luisa Oprandi e Fabrizio Mirabelli, ma anche Giampiero Infortuna. Chiaramente, il segretario cittadino Luca Parise il capogruppo in Consiglio comunale Luca Conte hanno assunto il ruolo di “pompieri”. Ma che ne pensano gli altri consiglieri comunali del gruppo? Fra più esperti, Emilio Corbetta sottolinea come «prima di tutto debba prevalere la responsabilità di governare Varese. Poi bisogna cercare di vedere obiettivamente la situazione, senza paventare secondi fini oppure, peggio, manovre occulte e altre situazioni. In tal senso, secondo me è degno d’ammirazione il fatto che la una maggioranza si apra alla minoranza. Negli anni precedenti all’arrivo della Lega nord, chi era al governo riservava sempre alla minoranza qualche posto importante per poter dialogare e lavorare insieme per la città. Funzionava e quindi va bene riproporlo ora». Per Alessandro Pepe si tratta di scaramucce o poco più: «Vivo serenamente la situazione - afferma - perché abbiamo votato a larga maggioranza le linee programmatiche. Al contrario, è l’opposizione a essere divisa fra un’anima oltranzista e una dialogante. In ogni caso per noi è fondamentale discutere delle questioni amministrative su cui dobbiamo concentrarci. Le questioni politiche, invece, si potranno affrontare e risolvere al prossimo congresso». Nemmeno Giacomo Fisco ne fa un dramma: «Anzi - commenta -, il confronto all’interno del partito è la forza del Pd. E’ giusto discutere per poi metere a fuoco una visione comune della città. Per risolvere la situazione ci sono gli organismi deputati, come la direzione e il gruppo del Consiglio comunale. Sono convinto che, appena tutti torneranno dalle vacanze, troveremo una soluzione assieme». Infine Paolo Cipolat: «Non mi preoccupo più di tanto - afferma il consigliere comunale -. Capisco che è un momento un po’ particolare perché, dopo 23 anni di gestione leghista, trovarsi con una giunta del Pd è un’innovazione e, come tale, si devono rispettare le aspettative dei cittadini. Le persone sono più interessate a quanto di bene sta facendo e farà la giunta di Galimberti e non a questi aspetti che mi pare si siano amplificati troppo. Se ci sono problemi, vanno gestiti all’interno della coalizione. Io sono un neofita e la mia esperienza è limitata al Consiglio di circoscrizione, ma anche in quell’assemblea, maggioranza e opposizione collaboravano e bene. Dunque condivido e appoggio l’apertura di Galimberti alla minoranza».
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