PROBLEMI RISOLTI
Arcisate-Stabio: ecco i soldi
Maroni in Ticino chiude l’accordo. Finanziamenti svizzeri garantiti, ma solo a regime
Fraintendimenti? Può essere. Alla fine, problemi risolti, o quasi. E’ questo l’esito del vertice di mercoledì 5 tra il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni e il presidente del Canton Ticino, Manuele Bertoli; incontro durante il quale sono state affrontate e chiuse le incomprensioni circa i servizi futuri della linea ferroviaria Arcisate-Stabio che, passando da Varese, collegherà la Svizzera con Malpensa. Polemiche e tensioni che nelle scorse settimane hanno indotto il governo ticinese a sospendere i finanziamenti di circa due milioni di euro all’anno per la gestione della tratta, così come previsto negli accordi del 2011. I contributi verranno sbloccati alla fine del prossimo anno, quando le corse dei treni entreranno a regime, rispettando le frequenze orarie richieste dal Canton Ticino. La riunione risolutiva si è tenuta in una sala dell’Istituto Agrario di Mezzana (Coldrerio), sede tra l’altro della Regio Insubrica. Con Maroni c’erano gli assessori regionali ai rapporti Transfrontalieri e alle Infrastrutture, Francesca Brianza e Alessandro Sorte. Per la parte ticinese, il presidente Bertoli era accompagnato dal responsabile del dicastero per il Territorio Claudio Zali e dal delegato alle questioni Transfrontaliere Francesco Quattrini. Per capire che cosa abbia determinato il pasticcio tra Lombardia e Canton Ticino bisogna fare un passo indietro, all’epoca dell’intesa tra la Confederazione elvetica e Italia in materia di infrastrutture. In quell’ambito fu deciso che le corse da e per Malpensa, in partenza e in arrivo da Lugano grazie alla Arcisate-Stabio, fossero dirette, senza che i passeggeri cambiassero convoglio, e avessero frequenza una ogni ora. Impossibile però, quanto meno sul versante italiano, rispettare da subito gli impegni. Non per cattiva volontà, ma per una serie di impedimenti tecnici intervenuti nel frattempo. Così si procederà per tappe, cercando di aggiustare via via il tiro. Gli intoppi sono originati dalla complessità della rete ferroviaria allo snodo di Gallarate/Busto Arsizio, con interferenze di treni dal Piemonte e con una serie di convogli internazionali e locali che in alcuni momenti della giornata formano un ingorgo e impediscono la corretta gestione del traffico. Detto questo, la Arcisate-Stabio entrerà comunque in funzione a dicembre, ma con corse limitate dalla Svizzera fino a Varese. Sarà rimessa in funzione anche la linea per Porto Ceresio e, cosa tutt’altro che secondaria, saranno collegate, via Mendrisio, Varese e Como. A giugno del 2018 si procederà con il prolungamento fino a Malpensa Terminal 2, utilizzando l’interscambio di Busto Arsizio, però con corse limitate a una ogni due ore. Non sarà ancora possibile concretizzare il progetto originario di un treno ogni ora, che invece, secondo il cronoprogramma della Regione Lombardia, sarà a regime entro un anno e mezzo. Spiega Roberto Maroni: «Per arrivare fino a Malpensa bisogna risolvere le sovrapposizioni con il Piemonte, lavorando sugli orari. Per farlo ci vogliono più di sei mesi di tempo e il coinvolgimento di Rfi e della Regione Piemonte. Sappiamo che ci sono tanti utenti pendolari, lavoratori e studenti, che non possono essere sacrificati cancellando dei treni. Io non voglio creare disagi ai pendolari». Di più: «L’impegno preso nel 2011 viene confermato. Bisogna soltanto intervenire sul piano tecnico per risolvere alcuni problemi». Ecco invece Francesca Brianza: «Oggi archiviamo velocemente un capitolo di polemiche e ripartiamo, come sempre accade, con un’intesa con gli amici del Canton Ticino, per trovare soluzioni che siano efficaci ed efficienti per entrambi i territori». E Manuele Bertoli? «Abbiamo chiarito tutti gli aspetti della questione, con grande spirito collaborativo». Finanziamenti sbloccati, quindi? «Sicuramente, appena entreranno a regime i servizi concordati».
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