I CONTROLLI
Armi e opere d’arte al valico
Gdf e Dogana bloccano a Zenna svizzeri con machete, pugnali e punte di balestra. E denunciano due ricettatori
C’è chi approfitta del mercato di Luino per rientarre in Svizzera con un machete, tre pugnali e punte per balestra.
C’è anche chi si “dimentica” dei limiti del trasporto di valuta (la somma dei contanti trovati in possesso di distratti ammonta a 300mila euro in pochi giorni).
C’è chi, italiano, pensa di poter evadere il Fisco circolando con auto targate Confederation Helvetique e si fa pescare senza la delega imposta dalla Convenzione di Istanbul.
Infine c’è chi s’è fatto sorprendere con due opere d’arte nel bagagliaio: si tratta di opere risultate rubate e chi le aveva con sé ha rimediato la denuncia per ricettazione.
Il valico di Zenna è un valico turistico ma nei giorni scorsi la guardia di finanza e il funzionario della Dogana hanno avuto il loro bel da fare per evitare che tre svizzeri del Canton Berna rincasassero con un arsenale nel bagagliaio (tutti denunciati per porto d’arma e di oggetti atti a offendere: armi sequestrate). E che due ricettatori riuscissero a espatriare con opere d’arte trafugate e invece recuperate, con tanto di supplemento d’indagine per verificare eventuali altri colpi messi a segno nel traffico internazionale di opere d’arte.
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