REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA
Arriva il controllo di vicinato
Il provvedimento sarà discusso dal Consiglio comunale il 18 luglio. Vietata la questua ai semafori
Niente bottiglie e niente lattine all’esterno dei locali e possibilità di provvedimenti più restrittivi in caso di manifestazioni. È solo un aspetto del fronte movida, affrontato nel nuovo regolamento di Polizia urbana che dovrà fare ancora un passaggio in commissione prima di approdare al voto in consiglio comunale martedì 18 luglio.
Tra le grandi novità, messe a punto dall’assessore e vicesindaco Daniele Zanzi, «vi è il controllo di vicinato, uno strumento applicato altrove e sicuramente utile per potenziare la sicurezza e soprattutto la percezione della sicurezza tra i cittadini». Inoltre, il nuovo regolamento recepisce la normativa nazionale nata dal cosiddetto decreto Minniti e cioè la possibilità di praticare il cosiddetto Daspo cittadino (applicato tra i primi dal sindaco leghista di Gallarate Andrea Cassani). «Viene recepita la possibilità di allontanare dalla città chi commette azioni o ha comportamenti contro il decoro urbano». Gli aspetti del nuovo regolamento sono numerosi, così come particolarmente corposo è il lavoro svolto sotto il coordinamento del comandante della Polizia locale Emiliano Bezzon e dai tecnici del Comune. Va ricordato, infatti, «che l’ultimo regolamento di Polizia urbana risale a oltre 45 anni fa e che una modifica era stata introdotta solo per ritoccare alcune sanzioni, in seguito al passaggio dalle lire agli euro».
Tra i temi più scottanti e delicati di un lavoro complicato, vi è quello che regola l’attività dei questuanti. Chiedere l’elemosina non è reato, dice la legge. Diventare insistenti nel farlo, però, è comportamento che può essere perseguito. Il segretario cittadino della Lega Nord e consigliere comunale Carlo Piatti ha richiesto una modifica del regolamento che in sostanza va nella direzione del vietare l’accattonaggio e solo la questua in modo insistente. Un suggerimento che difficilmente potrà essere accolto. Piatti ha chiesto che vengano introdotte regole severe sul fronte della vendita ai semafori, che venga aggiunto il divieto di “esibire” i bambini, per esempio, oltre agli animali, per suscitare l’altrui pietà nel chiedere l’elemosina. «Io sono per vietare in qualunque modo l’accattonaggio», ribadisce Piatti.
Da Palazzo Estense, il vicesindaco Zanzi ricorda che «la questua ai semafori sarà di fatto vietata, perché rappresenterà un intralcio al viavai di mezzi e di persone, così come non sarà possibile avere comportamenti molesti, pericolosi o insistenti».
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