LA SENTENZA
Assalto in banca: ecco il conto
Due uomini condannati in appello a 4 anni e 8 mesi per la tentata rapina
Impresa improbabile - al limite dell’impossibile -, dimostrare l’inaffidabilità delle immagini dell’impianto di videosorveglianza, specie quando ritraggono i rapinatori all’ingresso e all’uscita di una banca “visitata” dai malviventi con una fedeltà degna di un film. È quello che il 26 maggio hanno provato a fare - senza riuscirci -, i difensori della coppia di pregiudicati catanesi, di 37 e 52 anni, a processo per una rapina a mano armata messa a segno ai danni della filiale della Banca Popolare di Milano a Sumirago il 7 settembre di due anni fa e per una tentata rapina alla Veneto Banca di Jerago con Orago, risalente a due mesi più tardi, il 13 novembre 2015.
La terza Corte d’Appello penale di Milano (una sezione specializzata in reati contro il patrimonio) ha respinto le ricostruzioni alternative da parte due imputati, entrambi detenuti e accusati anche della ricettazione di un’auto rubata a Milano e utilizzata nel secondo colpo di Jerago con Orago (fallito per la prontezza di riflessi della cassiera dell’istituto di credito che si accorse di alcuni strani movimenti da parte dei rapinatori), ragion per cui i giudici, rigettando i motivi oggetto di ricorso, hanno optato per la conferma integrale della condanna di primo grado emessa dal gup di Busto Arsizio Giuseppe Limongelli al termine di un giudizio con rito abbreviato: vale a dire, quattro anni e otto mesi di carcere e 1400 euro di multa a testa.
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