L’ALLARME
«Assediati dai piccioni»
Escrementi e colombi morti nei sottotetti. La risposta del Comune
Decine e decine di piccioni infestano i sottotetti del centro cittadino. Ed è un grosso problema: nessuno può intervenire perché si tratta di una specie protetta. Ma per i residenti della zona la vita è invivibile, senza contare i costi che i privati devono sostenere per bonificare e ripulire le aree dove gli uccelli hanno nidificato. Pare un problema senza soluzione, come denuncia esasperata Irene Ancellotti: «È una piaga e non so più a chi rivolgermi. Ho scritto mail, chiamato il Comune, gli uffici dell’Ats ma nessuno si prende la responsabilità di dirmi come devo agire. E io non posso continuare a sostenere spese altissime per la pulizia. Del resto se i miei cani sporcano, io pulisco e sono responsabile. Ma i piccioni sporcano e danneggiano: chi è responsabile?».
La malnatese è alla guida di una una società formata da donne nata più di 30 anni fa: creano e noleggiamo costumi teatrali. Nel 1996 l’acquisto di uno stabile: «In realtà era un rudere, in centro, e attivando mutui su mutui e facendo enormi debiti, abbiamo ristrutturato. Da brave cittadine si è fatto tutto in regola, pagando ogni tassa e orpello comunale e statale. Tutto questo sempre con enormi sacrifici e senza aiuti, sostenute solo dalla nostra grande volontà». La situazione non si risolve: «Il tetto del nostro stabile, comprese le grondaie, è pieno di guano di piccione e ci sono esemplari morti. L’operazione di pulizia che noi fisicamente non possiamo fare in quanto il tetto è troppo alto e quindi pericoloso, dobbiamo farla fare ad un’impresa che ogni volta ci costa dai 600 agli 800 euro. Abbiamo fatto fare l’intervento già più volte ma il guano ha oramai corroso le grondaie». La donna mostra anche le immagini e sottolinea: «Di chi sono i piccioni? Perché devo pagare i danni causati da questi animali, che non sono miei e che non posso neppure toccare? Oltre al danno economico certo, rischio di avere anche quello fisico in quanto con i loro escrementi sono portatori di parecchie malattie».
Intanto l’assessore all’Ambiente Giuseppe Riggi risponde ad Ancellotti: «Il problema è lo stesso dei residenti di piazza delle Tessitrici. Con l’ufficio ambiente ci siamo attivati con Ats dell’Insubria e abbiamo aperto un tavolo di lavoro con un protocollo di intervento. Invito la signora a rivolgersi agli uffici in modo da poter operare insieme per abbattere i costi anche perché il Comune non può intervenire. Ma se davvero ci fossero piccioni morti, i veterinari di Ats potrebbero valutare se ci sia in corso un’epidemia e se i piccioni siano malati. In questo caso il protocollo è ovviamente differente».
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