SOLE "KILLER"
Attenzione alla tintarella
Il rischio melanoma è altissimo, soprattutto nei mesi estivi: consigli dell'esperto oncologo
Nei mesi estivi aumenta giustamente il desiderio di esporsi al sole, ma bisogna anche prendere delle precauzioni nei confronti dell'abbronzatura. E' dimostrato che un'eccessiva e non graduale esposizione alle radiazioni solari può essere causa di un melanoma, tumore molto aggressivo della pelle che ogni anno colpisce in tutto il mondo quasi 200mila persone (9mila in Italia) con 65mila decessi, praticamente un paziente su tre.
“E' soprattutto in estate - fa presente Paola Queirolo, oncologa all'Ospedale San Martino di Genova - che bisogna mettere in guardia coloro che passano le vacanze al mare o in montagna, consigliando alcune regole su come prendere il sole in modo intelligente”.
Per prima cosa bisogna conoscere il proprio fototipo e utilizzare creme solari adeguate, evitare le scottature sottoponendosi al sole gradualmente e nelle ore meno calde della giornata, non fare uso di profumi e di essenze, proteggere il capo con un cappello leggero e gli occhi con delle lenti scure.
Particolari attenzioni richiedono i bambini fino a 2/3 anni: per loro l'abbronzatura non è così importante, possono usufruire dei benefici del sole anche restando all'ombra.
Bisogna inoltre tenere sotto controllo i nevi (detti comunemente nei), per verificare eventuali cambiamenti del colore e della forma (nel 30% dei casi un melanoma prende avvio da un nevo preesistente). Nel dubbio è bene rivolgersi a un dermatologo.
Se il melanoma viene diagnosticato precocemente, con un semplice intervento chirurgico la guarigione è certa. Se il tumore invece non viene affrontato subito, si rischia una metastasi, con tempi di sopravvivenza che fino a qualche anno fa non superavano i sei/nove mesi. Oggi sappiamo molto di più sui meccanismi molecolari di questa patologia e disponiamo di una cura personalizzata per via orale con vemurafenib, molecola che nel 50% dei melanomi metastatici aumenta significativamente la sopravvivenza, rispetto alla chemioterapia.
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