Australia
Australia, piccola migrante Asha dovrà tornare in prigione Nauru
I medici hanno manifestato per non farla uscire dall'ospedale
Sidney, 22 feb. (askanews) - La piccola Asha, migrante nepalese e richiedente asilo in Australia, è diventata suo malgrado il simbolo della politica del governo australiano nella lotta ai trafficanti di esseri umani. Dopo essere stata ricoverata e curata per le ustioni, la bambina di un anno è destinata a tornare nel campo profughi di Nauru, dove centinaia di richiedenti asilo attendono che la loro domanda venga esaminata. La decisione di trasferirla nuovamente nel centro di raccolta, contestata dai medici dell'ospedale di Brisbane, è arrivata dal ministro per l'immigrazione Peter Dutton che vuole mandare un messaggio agli scafisti e disincentivare gli sbarchi.
Asha è stata ricoverata per un mese presso l'ospedale dei bambini Lady Cilento di Brisbane e i medici della struttura hanno protestato per una settimana per chiedere che la bambina non venisse rispedita a Nauru e si sono rifiutati di dimetterla in attesa di una sistemazione confortevole per la sua situazione clinica. Il ministro Dutton, però, non ha indugiato in sentimentalismi e ha annunciato che la piccola richiedente asilo e i suoi genitori sono stati trasferiti in una comunità di detenzione dove i rifugiati possono vivere e muoversi senza restrizioni. "Si trova in una comunità di detenzione e ovviamente sarà dato supporto alla famiglia", ha dichiarato il ministro a Nine Network rimarcando che il governo non fara passi indietro sulla sua politica.
Sul trasferimento resta un'ombra di mistero. I legali della famiglia hanno denunciato che Asha è stata spostata in segreto dall'ospedale all'alba verso una destinazione ignota e inizialmente non è stato possibile contattare la sua famiglia, ha dichiarato uno degli avvocati che seguono il caso Daniel Webb. "Non è corretto che il governo ci abbia impedito di comunicare con i nostri clienti per tre giorni".
Le Chiese, i governi statali e anche la Nuova Zelanda hanno offerto rifugio ad Asha e ad altri 266 richiedenti asilo e bisognosi di cure mediche. Ma Dutton ha sottolineato che questo incoraggerebbe i trafficanti di esseri umani: "Sono stato molto chiaro dal primo giorno, abbiamo la responsabilità non soltanto verso questa bambina ma verso i bambini annegati in mare prima e quelli che potenzialmente annegheranno se i trafficanti di esseri umani ritorneranno in affari. C'è una questione più grande - ha continuato il ministro australiano - e come nazione dovremmo essere orgogliosi perché accogliamo un numero record di rifugiati con l'Onu e i programmi umanitari speciali".
Ma, ha aggiunto senza mezzi termini, "non faremo passare il messaggio che chi arriva a Nauru, arriva in Australia per assistenza medica e poi ottiene il suo biglietto di ingressio nella società australiana. Non accadrà".
Recentemente l'Alta Corte australiana ha stabilito che le detenzioni a Nauru sono conformi alla legge. Sotto il precdente governo almeno 1.200 persone sono morte tentato di raggiungere le coste australiane tra il 2008 e il 2013.
(fonte Afp)
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