Austria
Austria, storico Gottsmann: destra capitalizza "clima di forte insicurezza"
Al ballottaggio "molto probabile convergenza su Van der Bellen", ma rischio astensionismo
Roma, 26 apr. (askanews) - Se il risultato del voto al primo turno delle presidenziali in Austria era stato in gran parte pronosticato dai sondaggi, certamente l'affermazione così netta del candidato del Fpoe (Partito liberale austriaco, estrema destra), Norbert Hofer, è stata una "sorpresa" per molti austriaci, fra i quali adesso "cresce la paura" che il partito anti-immigrati e anti-europeo "possa vincere le elezioni, non solo il ballottaggio delle presidenziali, ma anche quelle parlamentari". Nel Paese, insomma, "c'è un clima di forte insicurezza" di fronte al "crollo del sistema politico dei partiti esistente in Austria sin dalla fine dell'Ottocento", secondo Andreas Gottsmann, direttore dell'Istituto storico austriaco di Roma, che per il ballottaggio conta su una convergenza di voti sull'ex leader dei Verdi, Alexander Van der Bellen, ma mette in guardia dal rischio, ed eventuali conseguenze, dell'astensionismo.
"L'Austria - spiega Gottsmann ad askanews - è storicamente un Paese di immigrazione, anzi, sono stati gli immigrati che hanno fatto la fortuna del nostro Paese, soprattutto a Vienna. Ma la valanga di profughi che ha 'invaso' l'Austria, sebbene per lo più solo in transito, nell'autunno scorso è stata davvero impressionante. Il problema comunque è più antico: negli ultimi decenni vi è già stato un forte flusso migratorio, dalla Turchia e anche da Paesi arabi, di persone che non sono riuscite ad integrarsi. Faccio un esempio: a Vienna ci sono tante scuole con più del 90% di immigrati che non parla il tedesco". In questo contesto, "gli attentati di Bruxelles e Parigi hanno sicuramente aggravato la preoccupazione di molti cittadini, così come l'alto numero di persone nate in Austria che ha aderito all'Isis".
Ma le difficoltà dell'integrazione non sono l'unica spiegazione, naturalmente. "Ci sono anche ragioni molto più semplici e comuni ad altri Paesi europei: la paura di perdere il lavoro (anche se alcuni tipi di occupazione non li vuole fare nessun austriaco), la sempre maggiore precarietà della vita professionale, la diffidenza verso l'estraneo in generale. Si sposano problemi veri con paure esagerate".
Vi è poi un aspetto problematico che riguarda direttamente il sistema partitico. "Il vecchio sistema dei partiti in Austria sta implodendo e questo, probabilmente, aumenta ulteriormente il sentimento di insicurezza", continua lo storico austriaco, osservando che " i due partiti 'ex-grandi' continuano a comportarsi da tanti anni come se non fosse successo niente". Ultimamente "ci sono vari segnali negativi, i dati economici sono peggiori che in altri Paesi europei, specialmente rispetto alla Germania, ma anche in confronto all'Italia" e l'attuale governo di grande coalizione, formato da Spoe e Oevp (socialdemocratici e popolari), così come quelli precedenti, "non dà l'impressione di avere idee per migliorare la situazione: per esempio, da almeno 20 anni si parla di una riforma scolastica senza che si riesca a portarla in porto. Quando ero giovane, c'era il governo Kreisky (Bruno Kreisky, cancelliere socialdemocratico dal 1970 al 1983, ndr.) e le numerose riforme di quell'epoca hanno creato un clima positivo, di progresso, mentre adesso si respira un clima politico di stagnazione e disinteresse, come in tanti altri Paesi europei".
Ma c'è un ulteriore elemento da non dimenticare in questo voto, sottolinea Gottsmann: "Hofer (45 anni, ndr.) era l'unico candidato giovane, tutti gli altri erano intorno ai 70 anni e Hofer ha raccolto la maggioranza dei voti tra l'elettorato giovane".
In vista del ballottaggio del 22 maggio tra Norbert Hofer e l'ex leader dei Verdi, Alexander van der Bellen, lo storico Gottsman prevede "certamente" una convergenza sul nome di Van der Bellen da parte degli elettori Spoe, Oevp e di Irmgard Griss (candidata indipendente, ndr.), oltre che dei Verdi , anche se Van der Bellen dovrà recuperare un distacco notevole. "Credo che il numero dei consensi per Hofer aumenterá di poco, mentre crescerà sicuramente parecchio quello a favore di Van der Bellen. Sicuramente avrà dalla sua parte gran parte degli elettori di Griss e anche una parte della Spoe e della Oevp - ma saranno soprattutto quelli che hanno già votato per lui e per Griss al primo turno. Van der Bellen non è un uomo di sinistra, anzi, è più vicino a una mentalità liberal-borghese, ma per molti austriaci è impensabile che un esponente dei Verdi diventi Presidente della Repubblica. Certo, non voteranno per Hofer, ma temo che non voteranno affatto e questo è il pericolo più grande".
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