Egitto
Autobomba a consolato in Egitto: "Italia non si fa intimidire"
Gentiloni: "Attacco diretto a noi. Risponderemo con fermezza"
Roma, 11 lug. (askanews) - Era proprio il consolato italiano l'obiettivo dell'attentato con autobomba compiuto questa mattina, alle 6.30, al Cairo, in Egitto. Un attacco "alla presenza internazionale" nel Paese, "ma anche un attacco diretto all'Italia, a un Paese impegnato nel contrasto al terrorismo", ha confermato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha parlato di "una forma di avvertimento", di un tentativo di "intimidazione". Nessun italiano è rimasto coinvolto, ma l'esplosione - che è stata "molto forte" - ha fatto una vittima e almeno nove feriti, secondo l'ultimo bilancio del servizio sanitario locale.
La sede diplomatica italiana è stata "danneggiata gravemente": la deflagrazione ha "semidistrutto" l'edificio, che si trova su El Galaa Street, nel cuore della città. "L'autobomba", che secondo il quotidiano al Ahram conteneva circa 250 chili di tritolo, è esplosa in una stradina laterale adiacente al consolato ed è stata attivata a distanza. "I servizi consolari per il momento sono stati sospesi", ha spiegato Gentiloni. La vittima è stata identificata come un agente di polizia egiziano. Un altro è rimasto gravemente ferito, mentre un terzo sarebbe rimasto coinvolto lievemente. Feriti almeno altri sette passanti.
Il premier egiziano Ibrahim Mehleb e il ministro dell'Interno Magdi Abdel Ghaffar hanno visitato la scena dell'esplosione. La sede diplomatica si trova non lontano dalla Corte suprema egiziana e l'esplosione è avvenuta poco dopo il passaggio del giudice Ahmed al Fuddaly, considerato vicino al presidente Abdel Fatah al Sisi. Gli inquirenti locali non scartano l'ipotesi che il guiudice fosse il vero obiettivo dell'attacco. Solo pochi giorni fa, infatti, nella capitale egiziana era rimasto ucciso in un'esplosione il procuratore capo Hisham Barakat. Secondo alcuni esperti, i materiali usati oggi sarebbero gli stessi adoperati per l'assassinio dell'alto magistrato. Di certo c'è che la deflagrazione ha danneggiato la facciata del consolato e ha mandato in frantumi i vetri di nove edifici adiacenti.
L'attacco è avvenuto in "un contesto di sfida terroristica molto seria", alla quale "l'Italia risponderà con fermezza, ma senza allarmismi", ha sottolineato Gentiloni, confermando il "pieno impegno" italiano "nella coalizione anti-Daesh (acronimo arabo dell'Isis, ndr)": "Dobbiamo rispondere con fermezza, ma con sobrietà e senza allarmismi", ha detto il ministro, che ha avuto un colloquio con il suo omologo egiziano Sameh Shoukri (mentre il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha contattato il capo dello Stato egiziano al-Sisi).
Le autorità del Cairo hanno confermato "la matrice terroristica" anche se "al momento non ci sono state rivendicazioni", ha sottolineato Gentiloni, che "appena possibile" si recherà al Cairo "per confermare la vicinanza al nostro personale diplomatico e non diplomatico e per rinnovare i rapporti di alleanza con l'Egitto". "L'Italia non si farà intimidire, risponderemo con rinnovata determinazione nel contrasto al Daesh e al fanatismo terrorista", ha insistito il titolare della Farnesina, spiegando che questo contrasto "non può essere solo militare" ma "dipende anche dalla coalizione e dal rapporto con i Paesi e i governi arabi e musulmani".
© Riproduzione Riservata