IL CAOS
Autogol della Lega: «Cacciate i Reguzzoni»
Ammutinamento su Farioli: Bianchi e Salvini commissariano la sezione del Carroccio di Busto Arsizio e sospendono Paola e Gianpiero. Chiesa e Riva riconsegnano le deleghe
La svolta notturna tra martedì 12 e mercoledì 13 luglio in casa leghista è clamorosa, tanto quanto lo è stata la prima seduta di consiglio comunale.
Perché la faccenda si risolve in un commissariamento lampo della sezione cittadina attuato in mezz’ora e condito con un atto di accusa nei confronti di Paola e Giampiero Reguzzoni giunto direttamente da Matteo Salvini.
Per loro, ma anche per gli altri quattro consiglieri che non hanno appoggiato l’elezione di Gigi Farioli a presidente, arriva la sospensione dal movimento.
Matteo Bianchi, coordinatore provinciale che ha fatto da tramite fra il sindaco Emanuele Antonelli e il segretario federale nei minuti convulsi seguiti all’elezione del presidente, lo comunica attorno alle ore 22.30 urbi et orbi.
«La Lega bustocca è stata irresponsabile verso la città: direttamente da Salvini arrivano commissario e sospensione dal partito per i membri del gruppo».
Il senso della nota leghista è dirompente: «Dopo l’inutile frattura nella maggioranza per la votazione sul presidente del consiglio comunale, a tutto vantaggio del Pd sconfitto sonoramente alle scorse elezioni del 5 giugno, dai vertici del Carroccio arriva il commissariamento della sezione di Busto».
CARROCCIO, REDINI A COLOMBO
A condurre la segreteria di via Culin in questo momento sarà così Marco Colombo, sindaco di Sesto Calende, affiancato dal membro del consiglio federale di via Bellerio Andrea Mascetti.
«Ai due - conferma Bianchi - i pieni poteri di pulizia per mettere ordine in una sezione che per anni ha sempre disatteso gli interessi generali del movimento».
Per essere chiaro: «I primi sul banco degli imputati sono i due Reguzzoni, Paola e Gianpiero, la prima ostile e rancorosa verso l’ex sindaco Farioli e l’attuale sindaco Antonelli e il secondo - ora consigliere regionale - uomo di provata esperienza che non può credere che tali prese di posizione siano senza conseguenze».
Tanto per mettere l’accento sulla questione, il segretario provinciale va giù piatto: «Per quanto mi riguarda, chi fa casino va fuori dai coglioni».
Antonelli stia tranquillo invece: «Salvini ha annunciato piena fiducia nel sindaco ma anche pesanti provvedimenti per i militanti locali del Carroccio artefici di questo capolavoro di irresponsabilità».
Insomma, la notte della resa dei conti è arrivata: per la maggioranza, per la giunta ma anche per un Carroccio che - sgambettando gli alleati - ha anche segnato la fine di un’epoca al proprio interno. Perché le tensioni che per anni sono state tenute a bada, ora sono esplose fragorosamente. E chi ha sempre comandato, sentendosi detentore dello spirito leghista vero e puro, ora si ritrova sul banco degli imputati. A un passo dall’espulsione.
LE REAZIONI A FREDDO
La mattina di mercoledì 13 luglio è la stessa Lega Nord a spingersi oltre la sospension dei Reguzzoni e a chiedere le dimissioni di Paola dal Consiglio comunale.
«Ci si aspettava un consiglio programmatico per il bene di Busto Arsizio - dichiara basito il segretario provinciale Matteo Bianchi dopo la serata che ha visto l’elezione di Mariani a presidente del consiglio comunale -, mentre è finito con la peggiore delle faide interne. Per il bene della Lega e l’armonia da ritrovarsi nel consiglio comunale, Paola Reguzzoni si dimetta da capogruppo e dai banchi del consiglio. Diversamente ci è chiaro che il Sindaco Antonelli agirà di conseguenza sulle posizioni già assegnate alla Lega stessa. Adesso deve venire prima la città e la ricostruzione del nostro gruppo consigliare a sostegno della maggioranza che è uscita dalle urne».
Intanto i due assessori di forza Italia Alessandro Chiesa e Alberto Riva stanno riconsegnando le deleghe al sindaco in attesa di un vertice
Ampi servizi sulla Prealpina di mercoledì 13 e giovedì 14 luglio.
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