DALLO SPAZIO
Autunno, cadono foglie. E satelliti
Rischi d'impatto nella provincia di Varese? L'esperto: "Bassi e comunque verso le 21.30"
Frammenti del satellite artificiale Uars, che la Nasa spedì in orbita vent'anni or sono, potrebbero sorvolare l'Italia fra le 18 di oggi, 23 settembre, equinozio d'autunno e le 5 di domattina. Il rischio che tali frammenti impattino sul suolo varesino è remoto ma non impossibile. Come spiega Vanni Belli, vicepresidente del Centro geofisico "Schiaparelli" di Varese.
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Il 12 settembre 1991 lo Space Shuttle mise in orbita, nell’ambito delle attività di ricerca scientifica della Nasa, un satellite artificiale di grandi dimensioni, destinato prevalentemente allo studio degli strati più rarefatti della alta atmosfera terrestre. Tra gli altri in particolare le strumentazioni di bordo dello Uars (Upper Atmosphere Research Satellite) furono calibrate per lo studio dello strato di ozono, il gas di ossigeno ionizzato che scherma la superficie terrestre da alcune pericolose radiazioni emesse dal sole, gli ultravioletti. Era di quegli anni infatti la scoperta che lo strato protettivo si andava assottigliando, addirittura lacerandosi sopra il polo sud terrestre durante la stagione estiva, facendo aumentare i rischi della esposizione della pelle al sole ed aumentando il pericolo di insorgenza di melanomi, tumori della pelle dovuti alla mutazione delle cellule esposte a queste radiazioni. Il fenomeno era di difficile osservazione da terra ed i dati acquisiti in oltre quattordici anni di attività del satellite hanno permesso di dimostrare il pesante effetto di distruzione dell’ozono causato dall’uso di particolari gas contenuti nei frigoriferi e nelle bombolette di prodotti cosmetici, che furono bandite nel 1996 dai paesi industrializzati. Lo spazio è però un ambiente fortemente ostile non solo per l’uomo ma anche per i satelliti artificiali, che si deteriorano ed invecchiano rapidamente. Uars è stato “pensionato” nel dicembre 2005, ed era da tempo programmata il suo rientro nella atmosfera terrestre. Il satellite ha dimensioni considerevoli, con una lunghezza di quasi undici per quattro metri e mezzo ed un peso complessivo di quasi sei tonnellate ed attualmente ha una quota tra i 225 ed i 205 chilometri, appena al di sopra degli strati più esterni della atmosfera. Nelle prossime ore dovrebbe incominciare a risentire dell’attrito dell’aria e rapidamente precipitare, in un intervallo di tempo compreso tra il pomeriggio di oggi, 23 settembre, e domani, e lo farà più probabilmente tra le 18 e le 22 ora italiana di venerdì. Come già molti altri satelliti artificiali nel passato è destinato in gran parte a disintegrarsi prima di toccare il suolo a causa del forte surriscaldamento dovuto alla frizione con l’aria nella fase di rientro. Già in passato satelliti di dimensioni maggiori sono rientrati nella atmosfera senza causare danni e la Nasa ha previsto che vi possano essere circa 25 frammenti di dimensioni variabili, per un totale di circa 530 chilogrammi, che potrebbero raggiungere il suolo e rappresentare un rischio anche per le persone, data la velocità di caduta, dell’ordine di diverse centinai di chilometri orari al momento dell’impatto con il terreno. Tali frammenti si distribuiranno lungo una fascia della ampiezza presumibile di qualche decina di chilometri per una lunghezza di circa 1000 chilometri e la Nasa stima che vi sia una probabilità su 3.200 che uno di essi possa colpire una persona. Anche il nord Italia sarà sorvolato dal satellite in caduta nel corso della giornata di domani e pertanto la Protezione Civile Nazionale ha ritenuto opportuno segnalare alla popolazione il rischio rappresentato dalla caduta del satellite, consigliando di non sostare all’aperto. All’Osservatorio Astronomico “Schiaparelli” di Campo dei Fiori è già stata allertato un team di osservatori che tiene sotto costante controllo la situazione dal satellite, come già successe nel lontano 1979 quando fece notizia il rientro del laboratorio spaziale Skylab, antenato della stazione spaziale internazionale, disintegratosi senza danni nell’oceano pacifico. Probabilmente non sarà possibile osservare direttamente la caduta di Uars e la sua brillante scia luminosa, che solcherà il cielo di chi si troverà ad essere sorvolato dalla fase finale del rientro del satellite. Il satellite dovrebbe passare, sempre che non cada prima, quasi sulla verticale di Varese intorno alle 21.35 di stasera, 23 settembre, con una traiettoria da SW a NE, comparirà in Ofiuco, passerà a breve distanza da Deneb e attraverserà infine Cassiopea e Perseo (il tutto in circa 5 minuti). Durante il passaggio il satellite sarà già nell’ombra terrestre e di conseguenza lo si potrà osservare solo se l’impatto avvenisse in quei minuti. Il rischio di essere coinvolti in questo evento è comunque minimo ed è da ricordare che, fino ad oggi, non si è a conoscenza di nessuno che sia stato colpito da frammenti di razzi e satelliti. I più prudenti, attenendosi alle indicazioni molto cautelative provenienti dalla Protezione Civile, durante il passaggio del satellite dovranno mantenersi in luoghi coperti, lontano da finestre e possibilmente non nei piani alti delle abitazione. Da appassionati dei fenomeni celesti non possiamo però ignorare il potenziale spettacolo di questo raro evento, il cui potenziale rischio non è molto maggiore di quello che corriamo ogni giorno al volante di una autovettura.
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