L’INDAGINE
Badante? No, schiava del sesso
Moldava costretta a prostituirsi tra Varesotto, Altomilanese e Liguria: rumena in carcere, denunciato un italiano
Una rumena di 51 anni è stata arrestata dai carabinieri, a Pero, per il reato di riduzione in schiavitù nei confronti di una moldava di 23 anni costretta a prostituirsi.
La vittima ha chiamato i militari sabato 22 ottobre e attraverso un interprete è stato possibile capire che si trovava segregata in un appartamento di Pero, dov’era controllata dalla sua carceriera.
Il cellulare era stata una concessione per consentirle di parlare con il suo bambino di 3 anni che è ancora nel paese d’origine, ma invece la donna ne ha approfittato per chiedere aiuto.
Ai carabinieri ha raccontato di aver trascorso due mesi nelle Marche (dallo scorso giugno) per lavorare come badante di un’anziana, ma alla sua morte è stata costretta a tornare in patria.
Prima di partire, però, un italiano le ha dato il numero di telefono della 51enne romena, dicendole di contattarla per ottenere un lavoro sicuro e legale.
Dopo un breve periodo a casa ha chiamato la donna ed è arrivata con un bus in piazzale Corvetto, a Milano, dove il presunto figlio della 51enne l’ha portata in auto in provincia di Varese, ospite a casa della madre.
Tre giorni dopo, la giovane è stata costretta a posare per foto erotiche da postare su un sito di incontri e poi è stata obbligata a prostituirsi in una località della Liguria.
La sua aguzzina le ha detto che avrebbe dovuto ripagare i tre giorni di ospitalità e ha approfittato del fatto che la ragazza non conosceva una sola parola di italiano. Dopo una settimana, la giovane è stata trasferita a Pero, alk “Falcon residence“.
Circa sette giorni dopo, la moldava è riuscita a chiamare i carabinieri che hanno arrestato la rumena, scoprendo che la stessa, nel suo paese, deve scontare otto anni per il reato di sfruttamento della prostituzione. Una denuncia - per favoreggiamento - l’ha rimediata anche l’italiano che ha affittato l’abitazione-prigione a Pero.
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