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Banche, risalgono in Borsa i promessi sposi Bpm-Banco Popolare
I mercati scommettono su un'accelerazione del risiko
Roma, 29 gen. (askanews) - Dopo la tempesta una giornata di quiete. Piazza Affari si risolleva dopo la caduta di ieri grazie ai vistosi recuperi del comparto dei bancari. Il mercato sembra gradire una accelerazione del risiko tra le banche italiane in attesa di avere maggiori dettagli sulla garanzia pubblica per lo smaltimento dei crediti deteriorati.
Sotto i riflettori in Borsa i promessi sposi Bpm e Banco Popolare con la benedizione dell'esecutivo. Banco Popolare termina gli scambi con un balzo di oltre il 9% e Bpm del 7,50%.
D'altronde negli ultimi giorni lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha sottolineato che le turbolenze in Borsa sul comparto dei bancari non sono un attacco contro l'Italia. Anzi tali eventi "agevoleranno fusioni, aggregazioni, acquisti. È il mercato, bellezza". Dopo la riforma delle popolari il risiko del settore sembra entrare nel vivo e il matrimonio tra Bpm e Banco Popolare dovrebbe fare da apripista ad altre integrazioni.
Nel risiko potrebbe entrare anche Mps. L'ad Fabrizio Viola in una intervista a Repubblica indica sul tema fusioni che "in questi giorni si fanno tanti nomi, ma a oggi non c'è un' opzione sul tavolo: aspettiamo che questa si concretizzi". Un matrimonio a tre con Bpm, Mps e Ubi non sembra praticabile. Lo stesso Viola rileva che "da un punto di vista prettamente industriale, l' ipotesi con Ubi presenta aspetti positivi basati soprattutto sulla pressoché totale assenza di sovrapposizioni geografiche.
Quanto al cosiddetto triangolo, non posso non notare che fusioni multiple hanno pochissimi esempi (credo l' unica in Europa sia Bankia) e hanno un' alta complessità organizzativa. Quindi le guardo con una certa prudenza".
La stessa Bce ha raccomandato a Mps, la ricerca di un partner. E nei giorni scorsi anche il premier ha parlato dell'istituto senese. "Il Monte dei Paschi è a prezzi incredibili" e su questo istituto "la soluzione migliore sarà quella che il mercato deciderà. Mi piacerebbe tanto fosse italiana, ma chiunque verrà farà un ottimo affare".
Alcuni analisti osservano che il governo dovrebbe studiare foprme di incentivi fiscali per favorire le aggregazioni e rafforzare il sistema del credito. Ma si tratta, al momento, solo di auspici.
Sulle aggregazioni ha parlato anche Giovanni Bazoli di Intesa Sanpaolo definendo un fatto positivo la nascita di un terzo grande polo bancario in Italia. "Quando c'era solo Intesa Sanpaolo - ha detto Bazoli - e non c'era Unicredit mi auguravo che nascessero altre grandi banche. Credo fino in fondo nella concorrenza, oggi ci sono due grandi gruppi e se se ne creasse un terzo non potrei che vederlo con favore".
Il processo di integrazione non vedrà Intesa Sanpaolo tra i protagonisti. Bazoli ha ribadito che l'interesse dell'istituto in Italia riguarda solo operazioni mirate e specialistiche. Quindi nessun intervento per rilevare le banche italiane che sono in una fase di difficoltà. "Bisogna seguire assolutamente - ha spiegato - criteri dettati da una logica industriale e di mercato".
Tornando alla giornata a Piazza Affari parziale riscatto per la galassia dei bancari. Bper risale di oltre 5 punti percentuali, Intesa Sanpaolo sale di oltre il 4% mentre più contenuti in progressi di Mps, +1,15%, e UniCredit +0,70%. In flessione di quasi l'1% Ubi Banca. Tuttavia il mercato ha apprezzato che Mps abbia anticipato i numeri sui conti del 2015.
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