L’ASSESSORE BRIANZA
«Bene post Expo, nonostante Renzi
Numeri eccellenti delle manifestazioni organizzate nell’arco della stagione. Ma il governo non fa passi concreti: «Solo rassicurazioni generiche, finora nessuna svolta»
A una prima estate di Parco Experience ne seguirà un’altra. Anche per il 2017, Regione Lombardia si prepara a organizzare eventi per conquistare pubblico nel sito che ha accolto Expo Milano 2015. La stagione terminata il 12 novembre con Big Air and the city, tra freestyle e snowboard accanto all’Albero della vita, ha attirato un totale di 300mila persone. L’assessore Francesca Brianza è particolarmente soddisfatta, ma non perde l’occasione per lanciare strali al governo Renzi, che ancora non si impegna con un’adesione concreta ad Arexpo e, soprattutto, con i finanziamenti tanto sbandierati dal premier e mai arrivati a Milano.
Che valenza ha avuto la stagione 2016: prevenzione al degrado?
«C’era la volontà di rendere fruibile il sito e lo abbiamo fatto riaprendo il primo giorno di maggio, come accadde nel 2015. Il bilancio è positivo. Buona parte dei padiglioni è stata smantellata, volevamo che il Cardo e parte del Decumano, con Palazzo Italia e l’Albero della Vita fossero nuovamente accessibili. Tenere chiuso un sito di oltre un milione di metri quadrati avrebbe avuto dei costi di gestione e sicurezza pazzeschi e l’area si sarebbe degradata e prestata a utilizzi differenti: volevamo evitarlo. Così il sito è stato riconsegnato ai cittadini».
Il Fast Post Expo funziona?
«All’inizio è partito in sordina, poi ha avuto un grande riscontro grazie alla collaborazione con tante realtà: Scala, Triennale, la gestione dei concerti di Antonello Venditti e Gianna Nannini (entrambi con ventimila spettatori). L’Albero è una delle attrazioni principali e Palazzo Italia ha accolto le mostre: la Triennale ha attirato 80mila visitatori. Poi ci sono stati i grandi eventi, come Bocelli & Zanetti Night e la due giorni del Coni. L’Open air theatre ha avuto un suo palinsesto. Infine, la coppa del mondo Fis, con oltre 21mila presenze in tre giorni».
E adesso?
«Inizia una nuova fase intermedia per il 2017, con altre attività temporanee, mentre gli enti si muovono per la destinazione definitiva: un progetto decisamente più ambizioso. Regione ci crede così tanto che ha messo in campo 50 milioni, siamo pronti a investire significativamente».
Il governo non fa altrettanto...
«A oggi non abbiamo nessuna novità se non rassicurazioni che leggiamo sui giornali, ma le misure annunciate non sono state inserite in bilancio, gli emendamenti sono stati dichiarati inammissibili. Il futuro di Expo deve vedere un gioco di squadra e un preciso impegno del governo: è altrettanto importante dell’Esposizione, che però durava solo sei mesi, qui parliamo di qualcosa che lasceremo ai nostri figli, qualcosa che dovrebbe cambiare il volto della Lombardia e dell’Italia puntando su un’area che ha serie potenzialità per quanto è stata infrastrutturata. Non dobbiamo sprecare tutti gli investimenti fatti, sarebbe folle non cogliere l’opportunità».
Che tempi ha il progetto?
«Ci sono manifestazioni di interesse importanti, non solo italiane. Tutto è in mano ad Arexpo, proprietaria dei terreni. Regione e Milano sono soci, il Governo non ancora. La partita sul post è avviata, serve un preciso impegno da parte degli enti coinvolti: è interesse di tutti. E’ difficile dare una tempistica, la rapidità del Governo è essenziale per rispondere alla vocazione del sito: ricerca, innovazione e sviluppo».
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