Berlusconi
Berlusconi a 80 anni si racconta: vissuto sempre da quarantenne
Giovedì cena solo con i figli: "niente festa nè regali, semmai beneficienza. Marina ha preso posto mia madre"
Roma, 27 set. (askanews) - "Nella mia vita non ho mai pensato all'età. Al contrario, ho sempre vissuto come se avessi quarant'anni, perché così mi sentivo: pieno di curiosità, di voglia di fare. Poi, improvvisa, è arrivata la malattia. E con l'operazione che ho subito è arrivata forte la consapevolezza che sono un uomo di ottant'anni". Silvio Berlusconi si racconta così in un'intervista con Alfonso Signorini per "Chi". L'unica che l'ex premier ha concesso in occasione dei suoi ottant'anni che compirà giovedì 29 settembre. "Nessuna festa di compleanno", spiega. "Farò solo una cena con i miei cinque figli. E ho pregato tutti quanti - racconta - di non farmi nessun regalo. Se proprio vogliono, facciano beneficenza".
Nell'intervista per la prima volta l'ex premier parla della malattia che lo ha costretto a un delicato intervento al cuore nel giugno scorso. "Sto guardando in modo ancora incerto a quello che può essere il mio futuro", confessa Berlusconi ad Alfonso Signorini. "La cosa che ho realizzato, forse la più importante, è che passerò più tempo con i miei figli e i miei nipoti. Dedicherò più tempo alle persone a cui voglio bene. Come ho fatto questa estate. Ed è giusto così: cinque figli e dieci nipoti fanno un patriarca. E io questo mi sento", conclude.
"La politica - racconta Berlusconi dei suoi vent'anni da leader del centrodestra- non mi ha mai appassionato. Mi ha fatto solo spendere un sacco di tempo e di energie. Se sono sceso in campo è solo per impedire l'ascesa dei comunisti al potere, visto che Tangentopoli aveva praticamente cancellato la storia e i protagonisti di tutti e cinque i partiti democratici che ci avevano governato per cinquant'anni. Non esistevano altre alternative. So solo che tanto in politica estera quanto in politica interna non ho mai sbagliato un colpo.
E non sono caduto per colpa mia". D'altra parte, "pensandoci bene, non mi viene in mente neppure un nome di un vero amico in politica, ma non sono tipo da portare rancore: chi ha tradito non ha tradito me, ma gli elettori che l'avevano portato in Parlamento".
L'opposto, invece, sui forti legami familiari. "Ho avuto una famiglia eccezionale: "Mamma e papà - dice l'ex Cav dei suoi genitori- mi sono sempre stati vicino e mi hanno sempre sostenuto, anche quando non erano d'accordo su certe mie scelte che giudicavano troppo ardite. Il giorno più felice e quello più triste della mia vita sono legati in modo forte e indissolubile a loro". E ricorda come il giorno più felice della sua vita quello in cui il padre Luigi, antifascista rifugiato in Svizzera dopo l'8 settembre, rientrò in Italia raggiungendo la famiglia a Oltrona di San Mamette, il comune in provincia di Como dove erano sfollati per sfuggire ai bombardamenti. "Avevo solo nove anni ma quel giorno lontano lo ricordo come se fosse ieri", ha spiegato Berlusconi. "Quando scese dal treno che arrivava da Como mi prese in braccio e mi portò tra le braccia fino a casa, mentre io lo riempivo di baci. Ecco, quello è stato il giorno più bello della mia vita".
I giorni più tristi, invece, sono stati quelli della scomparsa dei genitori, in particolare della mamma Rosa. "Perderla è stata una sofferenza forte, profonda", confessa. "Il nostro rapporto era speciale: ci sentivamo al telefono almeno due volte al giorno e ogni volta lei mi diceva quanti rosari aveva sgranato per me." Poi l'ex premier rivela: "Quando mia madre è morta, l'ho sostituita con Marina: Marina oggi per me è madre, sorella e figlia".
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