L’IMPRESA
Bici e scalata di corsa. «Non molliamo»
Partenza da Luino questa mattina e pedalata di 200 chilometri verso Gressoney, poi scalata fino ai 3200 metri. Con fine benefico
Essere prudenti sì, arrendersi mai: è la filosofia dell’atleta e avventuriero Filippo Menotti e del suo coach Alberto Mereghetti, che rilanciano un’impresa fallita per un soffio qualche mese fa, o meglio chiusa in anticipo proprio per evitare inutili rischi. «Lasciare le cose a metà né a me né al mio coach è mai piaciuto - premette il 39enne - La nostra impresa è stata interrotta poco prima di Gressoney, il primo aprile, a causa di una forte nevicata alle porte del paese e di un rischio valanghe troppo elevato per salire alla Cima Alta Luce». La sfida era proprio quella di coprire la distanza fra Luino (con partenza dal Comune) e la Valle d’Aosta, pedalando una notte intera per circa 200 chilometri, per poi scalare all’alba di corsa fino a 3200 metri di altitudine. Tutto no stop: 3000 metri di dislivello positivo partendo da 200 metri fino alla quota finale. Ma i rischi erano troppo elevati. Ora il duo decide di rifarsi, partendo da dove il progetto si era concluso, con una spinta solidale in più per sostenere una corsa contro la malattia: questa mattina Filippo e Alberto partiranno «da dove ci siamo fermati per correre e arrivare finalmente in cima e completare questa impresa. E questa volta avremo anche una motivazione in più che sarà quella di aiutare Marina a raccogliere fondi per La Traversata del Sorriso».
Menotti sosterrà Marina Scibilia, che dedicherà una settimana ogni anno a percorrere la Sardegna lungo le sue due diagonali, prima a piedi, poi in mountain bike, con lo scopo di raccogliere fondi per aiutare le persone che non possono camminare e correre. Si inizia sostenendo Giorgia Pittau, una bambina di 13 anni affetta da una malattia rara non ancora del tutto diagnosticata, che non le permette di camminare né di parlare. Anche il Varesotto dà il suo contributo per pagare le cure costosissime.
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