LA STANGATINA
«Biglietto, prego». Pagherà il bus anche il pensionato
La giunta medita aumenti sui ticket e tagli di esenzioni per coprire la spesa
Il nuovo atto dei rincari, fra poco viaggerà in bus. Il Comune, in particolar modo l’assessorato ai trasporti che fa capo a Max Rogora, proprio in questi giorni sta affrontando il rinnovo della convenzione per gestire il futuro della mobilità territoriale su gomma. Ed entro pochi giorni bisognerà trovare la quadra con l’Agenzia di bacino che gradualmente sta entrando a regime, impostando piani d’area vasta invece di quelli semplicemente cittadini in vigore sinora. Intanto però Palazzo Gilardoni, che già ogni anno versa oltre un milione di euro a Stie (la società che finora ha vinto l’appalto per effettuare le corse dei mezzi a Busto Arsizio), si trova a dover tirare la cinghia per non veder lievitare ulteriormente l’esborso. E allora, in parole semplici, alla giunta municipale non resta che tagliare le spese e aumentare i prezzi dove si può. In particolare l’attenzione si sta concentrando sulle Tessere Oro, ovvero gli abbonamenti che da anni vengono regalati a tutti gli over 65 bustesi che ne fanno richiesta. Un’occasione ghiotta per i pensionati, tant’è che oggi sono ben 2.267 coloro che hanno in tasca il tesserino per salire sui bus e non spendere un centesimo. «Questo, con le nuove regole, non potremo più permettercelo», fa sapere Rogora, preannunciando la necessità di rivedere completamente le griglie tariffarie. La strategia scelta è quella di chiedere ai viaggiatori di età avanzata di contribuire al servizio. Decisioni definitive non ne sono state prese ma, visto che il Comune deve comunque versare oltre 300 euro a utente a chi gestisce i pullman, per consentire ai pensionati di non pagare un’enormità, agli interessati si chiederà una compartecipazione alle spese: circa 40 euro per chi rientra in una fascia Isee bassa (si pensa di tirare la riga a 12.500 euro) e il doppio, cioè 80 euro, a tutti gli altri. Da questa contribuzione dovrebbe uscire non solo il risparmio secco variabile tra il 15 e il 25 per cento della spesa totale per ogni cittadino aderente, ma anche un prevedibile calo degli stessi iscritti.
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