IL PROCESSO
Binda, sentenza entro l’anno
Omicidio Macchi: riprendono le udienze da giovedì 7 settembre.
La prossima settimana, giovedì 7 settembre, ricomincerà il processo a Stefano Binda per l’omicidio di Lidia Macchi, avvenuto nel gennaio di trent’anni fa. Davanti alla Corte d’Assise, al pm Gemma Gualdi, ai difensori e al legale di parte civile, psicologi e criminologi che si sono occupati professionalmente dell’imputato o che sono stati consulenti della Procura generale di Milano nel corso delle indagini.
Da giovedì al 19 dicembre sono in programma quattro udienze al mese, con una decisa accelerazione rispetto a quanto fatto la scorsa primavera e all’inizio dell’estate. E il processo potrebbe arrivare a sentenza prima di Natale.
La pubblica accusa dopo l’udienza di giovedì prossimo chiamerà a deporre solo altri sei testi, la parte civile ne ha una quindicina e poi toccherà alla difesa, che dovrebbe esaurire i suoi (più o meno una trentina) nel mese di ottobre, anche se il più importante � il primo, l’avvocato bresciano Piergiorgio Vittorini, che dice di rappresentare «il vero autore della lettera anonima In morte di un’amica (per l’accusa l’autore è Binda). Così, aggiunti i periti dell’incidente probatorio e calcolato il tempo necessario per esaminare altri sei vetrini ritrovati di recente nell’Istituto di Medicina legale di Varese, non sembra un azzardo dire che la discussione finale potrebbe iniziare intorno a metà novembre.
Articolo sulla Prealpina di sabato 2 agosto.
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