Biotestamento
Biotestamento supera prova voti segreti, domani l'ok finale
Maratona in aula Senato, regge patto M5s-Pd. Cattaneo contestata
Roma, 13 dic. (askanews) - La legge sul biotestamento supera la prova dei voti segreti - quindici in tutto - in aula al Senato e arriva al voto finale senza alcuna modifica rispetto al testo uscito dalla Camera. Dopo sette mesi di stallo in commissione Affari Sociali il provvedimento che introduce le disposizioni anticipate di trattamento (Dat) vede la luce con una maratona di neanche 15 ore tra ieri e oggi. Succede grazie al patto tra Pd e M5s e anche grazie alla presidenza dell'assemblea affidata principalmente a Roberto Calderoli che fa rispettare i tempi, 'armonizzati' dalla presidenza del Senato in modo da arrivare all'ok domani, in maniera quasi militaresca: una pausa all'ora di pranzo e una di un quarto d'ora a metà pomeriggio perché, commenta il leghista, "a qualunque vescica c'è un limite".
Tacciono durante l'esame i senatori pentastellati e dem. A intervenire sono soprattutto i detrattori della legge, a rotazione, sempre gli stessi: Maurizio Gasparri e Maria Rizzotti per Fi, Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello di Idea, Lucio Romano per le Autonomie, Maurizio Sacconi per Ap, Gian Marco Centinaio per la Lega. Tutti parlano di "eutanasia passiva" o "eutanasia mascherata". Uno dei punti più contestati del testo è quello che annovera nutrizione e idratazione tra le terapie e i trattamenti che il paziente potrà accettare o rifiutare attraverso le Dat.
"Sappiamo perfettamente che togliere nutrizione e idratazione - spiega Rizzotti - porta la persona a morte certa. Quindi, perché non dire che questa è una forma velata di eutanasia? È la realtà. Si abbia il coraggio di dire che, quando una persona rifiuta le cure, deve esservi una sedazione che la accompagni, come già succede tutti i giorni, alla morte. È capitato nelle nostre famiglie, e capita negli ospedali: quando si dice a un familiare di riportare a casa il paziente, è perché magari a casa potrebbe essere più dolcemente accompagnato alla fine delle sue sofferenze. Ma sono cose diverse. Ecco perché trovo sia inutile mascherarsi dietro la forma di un atto di civiltà. Questo disegno di legge è fatto male, non è certamente un atto di civiltà, ma è l'inseguire un effetto mediatico sulla pelle delle persone sofferenti".
E a proposito di effetto mediatico, è Gasparri a puntare ripetutamente il dito contro il quotidiano Repubblica addirittura accusando il Senato di esserne "un sede distaccata": "Qui il buonsenso non c'è - accusa il senatore azzurro - bisogna solo far sbarrare la casella a Repubblica con la voce 'Fatto!'. State facendo uno scempio di fatti poi, quei giornali che vi danno gli ordini, vendono sempre meno copie, perché alla fine parlano di cose che non riguardano la coscienza vera del Paese".
Più volte nell'aula echeggia il nome di Eluana Englaro.
Giovanardi arriva a definire la sua "una morte atroce": "Una persona che non era affatto gravemente malata e non soffriva affatto; anzi, dal punto di vista fisico stava bene, poteva vivere magari una vita vegetale, ma non aveva nessun tipo di dolore e si trovava in una situazione in cui altre migliaia di persone si trovano in questo momento, amorevolmente curate in istituti che garantiscono la dignità della loro vita anche se hanno delle imperfezioni". Il senatore di Idea ricorda che "il Pd, in quella occasione, sottoscrisse un documento, in accordo con il resto del Parlamento, in cui si diceva che comunque nutrizione e idratazione non sono terapie e devono essere sempre garantite, esattamente il contrario di quanto sostengono oggi.
Cosa è successo in cinque anni per provocare una svolta così radicale e per aprire la porta a vicende come quelle che abbiamo vissuto?. Mi sembra che questo sia non un passo in avanti, bensì un gigantesco passo indietro rispetto a una concezione della vita che vale solo quando è perfetta".
Tra i sostenitori della legge l'unica a prendere la parola è la senatrice a vita Elena Cattaneo, firmataria nei mesi passati di un appello per l'approvazione del biotestamento insieme ai suoi colleghi senatori a vita Monti, Rubbia e Piano. Tra i buuu e i fischi del centrodestra, Cattaneo fa sapere che non potrà essere presente al voto finale e aggiunge: "Voglio ringraziare i colleghi che stanno scrivendo un'importante pagina della storia parlamentare di questo paese. Esprimo la mia gratitudine per aver scelto di portare a compimento una legge che rafforza i diritti fondamentali di tutti, quell'incomprimibile bisogno di libertà che esprimiamo nell'autodeterminazione delle scelte di fine vita". Le risponde duramente il leghista Centinaio: "Ricordo sommessamente alla senatrice Cattaneo che i signori Monti, Rubbia e Piano, anziché parlare fuori dalle Aule parlamentari, visto che sono senatori, dovrebbero venire qua e non farsi rappresentare da una collega. Si dovrebbero vergognare. E si dovrebbe vergognare chi li ha nominati senatori a vita. Sono persone che non vengono neanche in Aula".
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