Brexit
Brexit, come ha fatto Londra a convincere Nissan a investire?
Governo tace su eventuali incentivi e scoppia le polemica
Roma, 28 ott. (askanews) - Ieri la "fantastica notizia" che il colosso auto giapponese Nissan amplierà il suo stabilimento britannico di Sunderland a dispetto dell'uscita di Londra dalla Ue. Oggi le polemiche, dopo che il governo si è rifiutato di dire che tipo di aiuto finanziario nel dopo Brexit abbia promesso a Nissan perchè costruisca le sue nuove auto a Sunderland. Il ministro del Commercio Greg Clark, intervistato dalla Bbc, ha rifiutato per sei volte di rivelare i contenuti dell'accordo con la casa auto, che dopo il referendum di giugno sulla Brexit aveva minacciato di trasferire le sue fabbriche all'estero, lasciando centinaia di lavoratori a casa.
Ieri la retromarcia, con l'annuncio che dopotutto Nissan costruirà a Sunderland i suoi nuovi Qashqai, ai quali affiancherà la produzione del nuovo Suv X-Trail. La premier Theresa May ha parlato di "fantastica notizia" e ha commentato che "questo voto di fiducia dimostra che la Gran Bretagna è al lavoro che che restiamo un Paese aperto verso l'estero, tra i primi al mondo". L'intesa rappresenta un trionfo per Clark, il ministro che al scorsa settimana è volato a Tokyo per fornire rassicurazioni al cda di Nissan. Rassicurazioni già fornite dalla premier al numero uno della casa auto Carlos Ghosn due settimane fa.
Corre voce che a Nissan sia stato promesso un rimborso di eventuali dazi sull'export verso la Ue a cui dovrà sottostare se, come atteso, la Gran Bretagna lascerà il mercato unico europeo, o anche un'esenzione dalle barriere commerciali. Naturalmente altri costruttori auto che operano in Gran Bretagna, come Toyota, Honda e Vauxhall, si attendono di ricevere proposte negli stessi termini di Nissan quando effettueranno le loro scelte d'investimento, rileva l'Independent.
Il quotidiano osserva che il conto per il governo potrebbe essere salato se ad esempio, come avviene in base alla norme del Wto, sulle auto importate dal Regno unito verrà applicato un dazio del 10%. Secondo il Guardian il governo invece ha detto confidenzialmente ai dirigenti del settore auto di avere fiducia che il settore possa conservare un accesso al mercato Ue senza dazi, grazie al fatto che la Gran Bretagna importa più auto dalla Ue di quante ne esporti.
Clark alla Bbc non ha risposto per sei volte alla domanda su un eventuale accordo con Nissan. "Penso che abbiamo una reciproca fiducia che questo sarà un luogo molto eccitante dove investire e questo è ciò su cui abbiamo concordato" ha detto. Colin Lawther, vicepresidente Nissan per l'Europa ha negato che Londra abbia offerto un incentivo specifico al gruppo: "non c'è nulla, nessun accordo particolare per Nissan". Ma ha accennato ad aiuti a settore auto nel suo complesso: "stiamo lavorando con tutt l'industria automobilistica. Non ci attendiamo nulla a cui non possa avere accesso anche il resto del settore".
Il leader laburista Jeremy Corbyn è stato tra i primi a chiedere chiarimenti. Un'eventuale intesa con Nissan "deve essere resa pubblica, perchè verrà usato denaro pubblico se sono stati offerti incentivi e ovviamente se offri grossi incentivi a un settore o a un'azienda gli altri diranno 'E noi allora?'". Downing Street sostiene che non c'è nessun "accordo speciale" per Nissan o per l'industria automobilistica in Gran Bretagna. "Non c'è un pacchetto di rimborsi. E' stato chiarito a Nissan e altri dell'industria automobilistica che vogliamo un contesto concorrenziale per tutto il settore" ha detto un portavoce.
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