IL PROTAGONISTA
Brindisi come Villeurbanne
Kristjan Kangur, autore della tripla decisiva in Champions, vede positivo: «Squadre per certi versi simili, l’esperienza positiva ci può aiutare»
Kristjan Kangur è la voce della coscienza di una Openjobmetis che esulta per la sua tripla-partita allo scadere nel match contro Villeurbanne ma che non può essere soddisfatta per la qualità del gioco espresso contro i francesi a dispetto dell’esordio vittorioso in Champions League.
«Il valore della vittoria è indiscutibile e ci ha permesso di iniziare nel modo migliore l’avventura in Champions League. Ma non possiamo essere pienamente soddisfatti di quel che abbiamo espresso sul piano del gioco: non è stata la nostra miglior prestazione, dobbiamo fare molto meglio sul piano della continuità e della fluidità. Certo, ci siamo trovati di fronte un’ottima squadra, però l’Asvel non era al completo e sono certo che quando giocheremo il ritorno a Lione ci troveremo di fronte un’avversaria ancor più competitiva».
L’ala estone apprezza i piccoli passi avanti compiuti partita dopo partita dalla squadra, ma ribadisce la necessità di proseguire il percorso: «Stiamo cercando di crescere attraverso un processo lento ma costante, seguendo un cammino per il quale ci vuole pazienza. Di sicuro il risultato di mercoledì ci sarà di aiuto: non si può essere scontenti dopo una vittoria. La squadra ha carattere ma da solo non può bastare, commettiamo ancora troppi errori in attacco e in difesa».
In particolare, Kangur sottolinea la necessità di imparare a capitalizzare al meglio le variegate risorse di un team “multiforme” per assetti e quintetti: «La squadra ha un grande potenziale di insieme, sommando le eccellenti qualità individuali dei singoli. Ma dobbiamo imparare quando e come usare le nostre doti, punendo i vari mismatch che si presentano. Con un roster così profondo abbiamo tantissime soluzioni alternative, potendo cambiare assetti e quintetti a seconda delle caratteristiche degli avversari. Abbiamo ancora strada da fare in tali aspetti, ma se riusciremo a sistemare i dettagli potremo fare un bel salto di qualità».
L’atleta del 1982 parla anche del suo stato di forma dopo la prima estate senza vestire la maglia dell’Estonia che lo aveva visto come pilastro della Nazionale per 11 stagioni consecutive: «A 34 anni non posso certamente correre più forte o saltare più in alto rispetto alla fase precedente della mia carriera. Quel che devo fare è curare al meglio il mio corpo e sfruttare al massimo il riposo estivo dopo la stagione. Ma in questo senso Marco Armenise e Mauro Bianchi, così come lo staff tecnico, mi hanno aiutato tantissimo; stiamo lavorando anche su questo aspetto e sono convinto che potrò essere più utile alla squadra di quanto sia stato finora».
E in vista della sfida di domenica contro Brindisi, Kangur esorta i suoi a fare tesoro del match di mercoledì: «Ci aspetta una gara insidiosa, ma sono certo che ci tornerà utile l’esperienza contro il Villeurbanne. Le squadre francesi giocano un basket molto atletico e votato all’attacco, abbastanza simile a quello di Brindisi. Dovremo mettere in campo tutte le cose che hanno funzionato bene contro l’Asvel, limitando i passaggi a vuoto che ci hanno costretto a quel rush finale così emozionante».
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