Busto Arsizio
Brucia la Giöbia
Un fuoco che balla e incanta: questo è il rogo della Giöbia che si porta via il freddo e le brutture dei giorni passati. In concomitanza dei giorni della merla, ovvero i più freddi dell’anno, si aprono così le speranze alla bella stagione: un’antica tradizione contadina diffusa soprattutto a sud della provincia, fra Busto Arsizio, il gallaratese e la Valle Olona.
La strega dell’inverno, un grande fantoccio che diventa un rogo in piazza, diventa occasione per far festa e per interpretare l’anno che è appena iniziato: la tradizione bustocca è legata al buttare via tutto ciò che non serve, le cose vecchie e tutto ciò che non va bene. E la particolarità di Busto Arsizio è legata alle ceneri, si guarda dove vanno le ceneri alla fine del rogo: la leggenda vuole che se volano verso l’alto sarà un anno fortunato, al contrario, se vanno verso il basso sarà la sfortuna avrà la meglio. E negli ultimi anni ne abbiamo viste di ceneri verso il basso. Ciascuno poi interpreta se si riferiscano a questioni personali, della città oppure del Paese. E come dire, se va male ci si augura sempre che siano questioni lontane dalla sfera personale. Ma la Giöbia è anche tradizione culinaria: Busto Arsizio città della polenta con i bruscitti, in occasione della festa dell’inverno porta sulla tavola un altro piatto che ogni anno non po’ mancare, il «risotu cunt’a luganiga» ovvero il risotto con la luganiga. Che non si parli di semplice salsiccia, guai.
Per assistere allo spettacolo non resta che mettere in agenda la data di giovedì 26 gennaio quando nel parcheggio di via Einaudi alle ore 19 si accende il rogo delle Giöbia. La serata prosegue alle 19.30 in piazza San Giovanni (in caso di maltempo ci si sposta al Museo del Tessile) per la cena self service con risotto, chiacchiere e vino al prezzo simbolico di 2 euro. Per chi volesse seguire l’evento sui social network, è sufficiente seguire >ilbellodivivereabusto. Infine, conservando lo scontrino della cena, si avrà diritto a uno sconto del 50 per cento per l’utilizzo della pista di pattinaggio.
Veronica Deriu
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