L’ATTENTATO
«Bruno morto per salvare i figli»
Il datore di lavoro del legnanese morto a Barcellona: «Ho parlato con la moglie». Il sindaco Fratus: «Comune e Regione a disposizione della famiglia»
Bruno Gulotta sulle Ramblas ha appena fatto in tempo a mettere in salvo i figli prima di essere ucciso.
Così racconta il titolare della società di Legnano in cui Gulotta lavorava, Pino Bruno.
Bruno ha parlato con la moglie del trentacinquenne rimasto vittima dei terroristi dell’Isis, Martina, 28 anni, che gli ha raccontato l’accaduto.
«Stavano passeggiando sulle Ramblas - dice Bruno - coi due figli, Aria, di 7 mesi, nel passeggino, e Alessandro, di 6 anni, che il padre teneva per mano. Il van è arrivato all’improvviso. Tutti d’istinto si sono chinati, come a proteggersi».
Gulotta si è messo davanti ai figli, ed è stato travolto.
«Le istituzioni sono a disposizione della famiglia in questo momento di dolore - ha aggiunto il sindaco Fratus -. Ho sentito il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il quale si è detto a disposizione per ogni necessità. Anche il Comune di Legnano, naturalmente, è a disposizione della famiglia».
Ai giornalisti che gli hanno chieste se sapesse qualcosa di più preciso sulla dinamica dei fatti e sui tempi per il riconoscimento ufficiale, Fratus ha risposto: «C'è la polizia spagnola che sta svolgendo le indagini e sul riconoscimento dipende da tante situazioni in evoluzione».
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