IL PROGETTO
Croce Rossa, nuova casa
Partirà a settembre in via dei Sassi il cantiere della struttura attesa da 15 anni
«Sono quindici anni che inseguiamo il sogno, che lavoriamo per lanciare il progetto, che cerchiamo di risparmiare risorse per poter avviare la costruzione di una nuova sede. Ora quel momento è arrivato. Siamo pronti». Simona Sangalli, presidente del comitato locale della Croce Rossa, è entusiasta e fremente. «Sappiamo che è una grande sfida, ma siamo certi che il risultato ripagherà gli sforzi e che i tanti che ci hanno sempre sostenuto nelle molteplici attività che svolgiamo, ci staranno di nuovo vicini con la solita generosità».
L’obiettivo a questo punto è fissato: aprire il cantiere il prossimo settembre, in modo da arrivare all’inaugurazione un anno dopo, quindi per la fine del 2019.
L’area individuata per dar corpo alle speranze è nota: si tratta di quel pratone disposto all’incrocio fra via Arnaldo Da Brescia (la strada dell’ospedale), via dei Sassi e via Savona. Lì sopra da anni c’è un vecchio cascinale diroccato, ridotto a rudere dal tempo e dalla vegetazione, pronto per essere rimpiazzato da un edificio su un solo piano disposto su duemila metri quadri. Nell’aprile del 2016 il terreno venne assegnato alla CRI dal Consiglio comunale, in diritto di superficie. Poi, col cambio di giunta, le ambizioni sono rimaste inalterate.
Nell’ufficio del sindaco Emanuele Antonelli c’è stato l’ennesimo incontro per definire la parte finale dell’iter, visto che la bozza progettuale redatta da due professionisti e volontari della Croce Rossa (ovvero Michele Pellegatta e il vicepresidente del comitato Giulio Turconi) è in questi giorni al vaglio del settore urbanistica, diretto dall’assessore Isabella Tovaglieri. «Li ringraziamo dell’attenzione che ci stanno dando - dicono i rappresentanti dei soccorritori bustesi - così come ringraziamo l’assessore Miriam Arabini per la spinta che dà a tutte le nostre iniziative e tutti coloro che ci aiutano».
I prossimi passaggi saranno la delibera di giunta, la sottoscrizione della convenzione, poi l’approvazione del progetto definitivo. «Loro scalpitano, noi anche», spiega il sindaco Antonelli. «Si tratta di un bellissimo e utile progetto che darà a Busto Arsizio la struttura che merita».
Una nuova casa che permetterà di lasciare l’attuale sede di via Castelfidardo, che ha volto con onore il proprio ruolo «ma che ormai - prosegue Sangalli - è obiettivamente troppo piccola e usurata per il servizio svolto dai 27 dipendenti e dai 400 fra volontari e infermiere volontarie, operativi sia nelle emergenze che nelle attività di assistenza sociale».
Come detto il percorso è avviatissimo e ci sono tutte le basi per partire, anche se è chiaro che il comitato locale dovrà impegnarsi ancora a fondo per coprire i costi di un’impresa imponente anche dal punto di vista economico, visto che si stima una spesa finale che si aggirerà sui tre milioni di euro.
«L’attesa è stata lunga ma non abbiamo mai smesso di inseguire l’obiettivo - afferma il vicepresidente Turconi - così negli ultimi mesi, quando si sono create le condizioni per partire, abbiamo iniziato a spingere sull’acceleratore». Appena dopo l’estate il sogno comincerà a prendere concretezza, passando dalla carta alla realtà, sviluppandosi in una posizione strategica sia sull’attuale ospedale, sia in prospettiva del futuro polo unico di Beata Giuliana. La lunga attesa, insomma, sta davvero per finire.
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