IL CASO
Via Matteotti cade a pezzi
Tante trascuratezze e il nodo delle troppe proprietà: un isolato nel degrado
C’è un isolato pieno di ruspe in via Foscolo, al limite dell’area delle Nord, in cui le demolizioni stanno facendo spazio a un futuro di riqualificazione.
C’è un altro isolato, anch’esso al limitare del centro storico, che invece versa nell’abbandono. Si tratta dello spazio fra via Matteotti e via San Michele, nell’omonimo rione, dove da anni si spera in un rilancio che non arriva mai.
Certo a inizio mandato l’Amministrazione ha rimesso a posto il parcheggio, rendendo la vita più facile e sicura a chi ci lascia l’auto, tuttavia i propositi di rinascita del circondario sono rimasti fermi.
Situazione non solo desolante, ma anche pericolosa, con diversi edifici che stanno cadendo a pezzi. Il caso simbolo è quello del Conventino, ma sono pure altri gli elementi murari che cominciano a fare seriamente paura, anche sulla stessa via Matteotti. Basti vedere l’edificio all’angolo con la via 22 Marzo, dove ormai tutte le macchine incanalate verso via Montebello sono costrette a passare, dal quale nei giorni scorsi sono caduti calcinacci.
Tant’è che i tecnici di Agesp sono corsi a compiere un veloce sopralluogo e hanno posato transenne di delimitazione che ingombrano la già stretta carreggiata, rischiano di essere travolte da chi fa la curva (forse per questo sono in plastica) ma almeno tengono i pedoni fuori dal mirino di un pezzo d’intonaco o di una tegola che dovesse ancora staccarsi.
Molto peggio, a ben guardare, sta l’edificio che svetta al centro del posteggio, ormai un rudere, con protezioni e fissaggi ormai improbabili, nonché un inquietante e inequivocabile cartello: “Attenzione, fabbricato pericolante”.
Ma la distesa di degrado in zona - arricchito dai rifiuti - continua con un gran numero di aree consegnate alla boscaglia incolta, agli incivili e ai topi.
Insomma, dopo anni di vane speranze, di progetti che hanno avuto fiato corto (come quello del famoso “prosciuttone”) e di appelli caduti nel vuoto, in via Matteotti e dintorni nulla cambia.
E, a ben guardare, neppure è facile prevedere che gli operai entrino in azione come sta avvenendo in via Foscolo.
Il grosso guaio dell’area è che il proprietario non è uno solo, ma neanche sono due o tre.
Sono tantissimi e, in questo sovraffollamento, non è mai semplice smuovere la situazione.
Chi costruisse oggi, da solo, lo farebbe sapendo di ritrovarsi la desolazione accanto.
Né si può obbligare il singolo a qualcosa di più di una pulizia radicale del suo terreno. È così che questo pezzo di San Michele resta intrappolato.
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